Atti sessuali sulla figlia dell’amico Dovrà scontare quattro anni

È stato condannato a 4 anni per atti sessuali su minorenne, dal collegio presieduto dal giudice Patrizia Ingrascì. Alla lettura della sentenza, l’imputato (all’epoca dei fatti aveva 38 anni) era presente in aula, così come la ragazza (allora 13enne) e i genitori di lei. L’imputato, amico del padre della vittima, a processo aveva minimizzato parlando di guance che si erano sfiorate. Era il luglio 2019. Era una serata estiva in baita. L’uomo e la figlia dell’amico erano sul balcone dopo una cena in compagnia tra le famiglie alla festa degli alpini. La ragazzina raccontò al padre di aver subìto un bacio in bocca e un abuso. L’imputato, a processo, (assistito dall’avvocato Trapletti) ha negato "l’ho abbracciata come se fosse una nipote, c’è stato uno strusciamento delle guance. Le ho detto: "Fai la brava che sei troppo giovane, mi guardava in modo diverso dal solito". Ma è stato messo alle strette dal pm (che ha chiesto la condanna a 3 anni) sul senso di quella frase detta alla ragazzina, lasciando intendere che lei lo avesse provocato. Dopo l’episodio, l’imputato telefonò all’amico, per chiarire. La mamma della ragazzina gli piombò in casa, urlando. Poi la denuncia. Ora la condanna, in primo grado. F.D.