Ponte crollato ad Annone, un precedente da incubo: bloccate le indagini e la ricostruzione

Sono trascorsi ormai quattro mesi e mezzo, ma nulla è cambiato. Non si riesce a sapere con certezza a chi spettasse la gestione del cavalcavia

Il cavalcavia crollato

Il cavalcavia crollato

Annone Brianza, 10 marzo 2017 - Al chilometro 41 della Milano-Lecco il tempo si è fermato alle 17.22 di venerdì 28 ottobre 2016, quando il cavalcavia di Annone Brianza, sotto il peso di un tir pesante 107 tonnellate, ha ceduto di schianto, travolgendo e uccidendo Claudio Bertini, 68enne di Civate, che stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro al volante della sua Audi A3 Sportback. Sono trascorsi ormai quattro mesi e mezzo, ma nulla è cambiato. Gli esperti della commissione voluta dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio per accertare le cause del crollo avrebbero dovuto ultimare il loro lavoro entro dicembre, ma hanno ottenuto una proroga di 60 giorni, che ormai però sono diventati 90. Dalla Procura di Lecco hanno indagato tre persone per omicidio e disastro colposo: sono Angelo Valsecchi, 50 anni di Lecco, dirigente del settore Viabilità della Provincia, il collega Andrea Sesana di 35 anni di Oggiono, a capo del servizio Concessioni e reti stradali, e Giovanni Salvatore, pdi 56 anni, funzionario di Anas. 

Ma finché non si chiuderà l’inchiesta ministeriale, l’indagine dei magistrati resterà ferma al palo. E anche la ricostruzione del viadotto è bloccata: nel trasloco e passaggio di consegne tra la Provincia di Como e quella di Lecco i faldoni si sono persi e non si riesce a sapere con certezza a chi spettasse la gestione del cavalcavia. In compenso dal giorno della tragedia molti ponti sono stati chiusi completamente o solo ai mezzi pesanti. E ormai in Lombardia nessuno s’azzarda più ad autorizzare trasporti eccezionali, con il sistema di trasporto delle merci al collasso.