Lecco, gli alpinisti marinai conquistano la Groenlandia

Matteo Della Bordella e i due compagni fra gli iceberg di un tratto di mare sconosciuto scalano per primi la Siren Tower

Matteo Della Bordella e, a sinistra, Silvan Schüpbach in una spedizione in Groenlandia

Matteo Della Bordella e, a sinistra, Silvan Schüpbach in una spedizione in Groenlandia

LECCO L’esplorazione esiste ancora e tre alpinisti “dispersi” a bordo dei loro kayak fra mare, ghiaccio e le immense pareti di granito della Groenlandia stanno dimostrando che la vera avventura, quella dei pionieri, può essere vissuta anche oggi negli angoli più remoti e inospitali del pianeta. Nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia e da una logistica che si è complicata di giorno in giorno lo scalatore dei Ragni di Lecco Matteo Della Bordella, lo svizzero Silvan Schüpbach e il francese Symon Welfringer, soli da qualche parte a parecchi giorni di distanza dal primo villaggio abitato sulla costa Est della Groenlandia, sono riusciti nell’impresa di attraversare quattrocento chilometri di mare con le canoe stracariche di materiali e cibo, alle prese con iceberg, correnti e orsi bianchi, per raggiungere una zona praticamente sconosciuta. Obiettivo: le immense pareti di roccia che si nascondono in quei fiordi remoti. La prima parte della spedizione è andata bene. Hanno percorso il tratto di mare che rappresentava la principale incognita e nei giorni scorsi hanno raggiunto le montagne. Poi ieri un breve messaggio arrivato dal telefono satellitare annunciava l’impresa: "Nuova via sulla Siren Tower". Sono ancora pochissimi i dettagli, ma si sa che i tre hanno trascorso sei giorni in parete per portare a termine la nuova linea. "Una via piuttosto psicologica da aprire per le evidenti impossibilità di piazzare protezioni, con bellissimi tratti verticali o strapiombanti". I tre sono si trovano ora al campo base a godersi il meritato riposo. "Vogliamo cavarcela con le nostre forze in totale autonomia – aveva raccontato Matteo qualche giorno prima della partenza –. Abbiamo i viveri e gli equipaggiamenti per sopravvivere 35 giorni al massimo in ambiente artico". Della Bordella e Schüpbach che insieme sono stati protagonisti di imprese alpinistiche sulla montagne più belle del mondo, dal Karakorum alla Patagonia, sono ormai anche “alpinisti/marinai”. Già nel 2014 insieme avevano attraversato un lungo tratto di mare proprio in Groenlandia per raggiungere una grande parete, un dente di squalo, sulla quale poi aprirono una bella via. Replicarono poi l’impresa nel 2018 in Patagonia per raggiungere e poi scalare il Cerro Riso Patron. Il 14 luglio i tre alpinisti hanno raggiunto il piccolo villaggio di Tasiilaq e da lì hanno puntato verso sud a bordo dei kayak. «Questa volta siamo direttamente esposti sull’Oceano, fra maree, onde e correnti. Questo tratto di mare non è stato mai percorso da nessuno in kayak e non abbiamo informazioni. Ma forse è proprio il fatto di attraversare zone sconosciute il bello di avventure come queste – spiega il ragno –. Ci siamo preparati molto in questi mesi con il kayak. Speriamo di essere pronti. Anche perché poi dovremo ripercorrere tutti quei chilometri al ritorno". Avventura nell’avventura visto che una volta terminata la prima parte del viaggio per mare è iniziata l’esplorazione verticale della parete del Mythics Cirque. "La parete a cui puntiamo è bellissima. Era stata tentata da un team americano nel 2017 che poi aveva rinunciato dopo essere arrivato in zona con una barca. Vogliamo scalarla salendo il più possibile in libera. Se ci riusciremo sarà fantastico". Detto, fatto.