Airuno: caso Gilardi, il sindaco scrive a Mattarella

Il primo cittadino chiede di rasserenare gli animi sulla vicenda dell’aziano ricoverato: "Tutto nel rispetto delle leggi"

Il professor Carlo Gilardi, novant’anni

Il professor Carlo Gilardi, novant’anni

Airuno (Lecco), 9 dicembre 2020 -  Due lettere , una indirizzata al Capo dello Stato, l’altra al presidente nazionale di Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, affinché intervengano di persona per rasserenare gli animi, garantendo che tutto si è svolto e si sta svolgendo nel rispetto delle leggi e soprattutto del professor Carlo Gilardi, il 90enne di Airuno ricoverato in una casa di riposo di Lecco perché chi avrebbe dovuto assisterlo se ne sarebbe approfittato ed ora è indagato per circonvenzione di incapace. Ad appellarsi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente di Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro è il primo cittadino airunese Alessandro Milani, costantemente alle prese con chi sostiene che l’anziano sarebbe stato portato via da casa propria a forza contro la sua volontà.

«A nome dell’Amministrazione Comunale, ho inviato due appelli ufficiali scritti al nostro Presidente della Repubblica e al collega sindaco di Bariche è il Presidente dell’Anci affinché intervengano per rasserenare gli animi – spiega il sindaco di Airuno -. Ciò che tutti desideriamo è che vi sia sempre rispetto verso le istituzioni e i rappresentanti istituzionali, in particolare del Comune di Brivio. Desideriamo infatti che si lasci lavorare serenamente gli amministratori locali e i dipendenti del nostro Comune, specialmente in un momento storico complesso come quello che le nostre comunità cittadine del territorio stanno vivendo tuttora, a causa della pandemia, riportando a un giusto clima di armonia il confronto di idee all’interno di un costruttivo dialogo democratico sulla vicenda del professor Carlo Gilardi". 

Il sindaco avverte inoltre che non è più disponibile a tollerare insulti e che denuncerà gli haters, scatenati da chi sta strumentalizzando la vicenda a fini mediatici o politici. Intanto per il 7 febbraio è stata fissata l’udienza per decidere sull’eventuale rinvio a giudizio di sette indagati tutti stranieri che avrebbero beneficiato della generosità del benefattore di 90 anni.