Achille, bimbo cieco: volerà negli Usa, due operazioni per vedere la luce

I genitori del piccolo lecchese, Sara Rusconi e papà Simone Losa,sono stati aiutati da migliaia di benefattori che hanno donato loro quasi 310mila euro

 Il piccolo Achille con mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa

Il piccolo Achille con mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa

Lecco, 13 agosto 2022 - Dopo essere stato operato, dovrà affrontare un lungo percorso di riabilitazione il piccolo Achille, il bimbo lecchese di 5 mesi nato cieco, che affronterà una trasferita negli Stati Uniti per essere sottoposto a due interventi chirurgici per riuscire a percepire la luce. Viaggio, soggiorno, ricovero, operazioni e cure mediche al William Beaumont Hospital, a Detroit in Michigan, dove lavora il dottor Antonio Capone al William Beaumont Hospital, che è uno dei pochi specialisti se non l’unico in grado di compiere il miracolo della scienza medica, sono totalmente a carico di mamma Sara Rusconi e papà Simone Losa, 32enni di Bellano, che però sono stati aiutati da migliaia di benefattori che hanno donato loro quasi 310mila euro in poche settimane.

A smontare illusioni e facili speranze e mettere in guardia che le operazioni non basteranno, è il professor Domenico Lepore dell’Oculistica del Gemelli di Roma, tra i luminari del settore, presidente Gruppo di studio per la retinopatia del prematuro. "L’atto chirurgico è sempre solo un primissimo e spesso non risolutivo passo, dopo il quale, qualunque sia il risultato, è necessario un cammino di riabilitazione neurovisiva – avvisa -. Mi auguro che chi opererà Achille abbia avuto modo di valutare l’esistenza di una chance di preservare la percezione della luce che è il solo obiettivo realistico di questa chirurgia. Questo darebbe un senso a così lunghi e impegnativi viaggi". La successiva riabilitazione "non può essere svolto a migliaia di miglia dalla vita quotidiana di Achille e della sua famiglia", spiega Domenico Lepore. Il piccolo dovrà quindi essere seguito in Italia.