Accoglie in casa 22 ucraini in fuga

La generosità in Valtellina: nel suo agriturismo di Torre Santa Maria crea una piccola comunità di rifugiati

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di Fulvio D’Eri

Mettere a disposizione spazi, tempo e risorse per dare una degna ospitalità e un’adeguata sussistenza ad un buon numero di profughi è un’opera meritoria. Tra gli esempi virtuosi di chi si è speso immediatamente per dare ospitalità ai profughi provenienti dall’Ucraina, martoriata dalla guerra, c’è quello di Walter Fumasoni, ingegnere. A Torre S. Maria, nel suo agriturismo Torre dei Basci, sta ospitando 22 cittadini ucraini (11 bambini, 10 mamme e 1 papà), una piccola comunità. "Tutto è nato subito dopo lo scoppio della guerra – ci racconta Walter Fumasoni -. Con un gruppo di amici abbiamo deciso di fare qualcosa e di farlo immediatamente. Grazie ad alcuni contatti in Ucraina ci siamo attivati per ospitare in strutture adeguate un buon numero di persone, per lo più mamme con bambini e ragazzi (dai 6 ai 15 anni).

Nei 6 appartamenti della mia struttura a Torre Santa Maria vivono 22 persone che hanno raggiunto la destinazione con viaggi assai lunghi. Dopo un mese c’è un forte legame con loro ma all’inizio loro si sono dovuti fidare di noi pur conoscendoci solo tramite WhatsApp. A Torre Santa Maria ce ne sono altri 12, ospitati nell’appartamento messo a disposizione da Don Renato Corona". I problemi non mancano. "Grazie a Cri, a Fondazione Albosaggia e Comune di Albosaggia e a cittadini valtellinesi riusciamo a far fronte ai loro bisogni alimentari. Ma poi ci sono tutte le procedure riguardanti la parte sanitaria, per esempio, o altre pratiche burocratiche che cerchiamo di risolvere noi. In questo senso, ad oggi, le istituzioni non si sono prese in carico niente. Abbiamo inserito i bambini a scuola, dopo aver espletato tutte le misure sanitarie del caso. Chiediamo alle autorità scolastiche di trovare in tempi brevi una figura professionale, un mediatore-interprete, che possa favorire il loro inserimento. Chiediamo altresì una sburocratizzazione delle procedure ordinarie perché qui bisogna intervenire subito, i tempi normali sono troppo lunghi. Tutti i nostri ospiti sono provati emotivamente, è bello che essendo una piccola comunità possano farsi coraggio tra loro e sostenersi. Venendo da un’esperienza tragica comune sono molto solidali tra loro, si aiutano in tutto e noi cerchiamo di fare la nostra parte". Intanto la solidarietà in Valle non si ferma e sabato volontari fuori dalle case di Poggiridenti ritireranno i sacchetti con i viveri per gli ospiti arrivati dall’Est. Una iniziativa del municipio retico.