Acchiappabulli in campo all’istituto Viganò

Una novità fra i banchi: a difendere soprattutto i primini dai gradassi reali e virtuali ci pensano i compagni più grandi

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Niente bulli in classe alle superiori di Merate. A difendere soprattutto i primini dai gradassi reali e virtuali ci pensano i compagni più grandi. All’istituto tecnico statale Francesco Viganò di Merate sono stati reclutati e addestrati ragazze e ragazzi volontari di terza per costruire la squadra speciale dei Bullybusters. Gli acchiappabulli sono come fratelli e sorelle maggiori adottivi degli studenti più piccoli, pronti a cogliere i segnali dell’eventuale presenza di prepotenti a scuola ma anche a raccogliere le confidenze delle possibili vittime per aiutarle. A promuovere l’iniziativa sono state le professoresse Lucilla Barassi e Giovanna Chiappucci.

All’appello hanno risposto in 37. Si sono fatte avanti soprattutto le ragazze, che sono in 29, la stragrande maggioranza. Tra loro ci sono sia chi ha subito e sperimentato suo malgrado sulla propria pelle fenomeni di bullismo tra i banchi, sia chi invece al contrario ha indossato i panni di baby guappo, spesso senza nemmeno rendersene inizialmente conto, tanto poi da decidere di cambiare completamente comportamento una volta realizzato di essere dalla parte del torto. "Prima i ragazzi e le ragazze hanno partecipato a diversi incontri sul fenomeno del bullismo e anche una psicologa per essere formati, poi, divisi in gruppi, hanno incontrato direttamente i compagni di prima per parlare con loro, raccontare, raccontarsi e ascoltarsi", spiegano le due prof. Ultimato il percorso i 37 hanno ricevuto il "patentino" di Bullybusters e ora sono a completa disposizione dei "fratellini" e delle "sorelline" in caso di necessità. Il loro compito non è certo quello di sostituirsi ai docenti né ai genitori, anzi, semmai è quello di raccogliere confidenze, offrire supporto e consigli e favorire il dialogo con loro, oltre che di convincere con le buone i bulletti d’istituto a smetterla di tormentare e terrorizzare i primini. L’aiuto vale non solo per la vita "reale", ma anche per quella virtuale: i Bullybustrers sono infatti pronti a entrare in azione per bloccare pure i cyberbulli della rete. Per fortuna sembra che al momento gli acchiappabulli non abbiamo molto "lavoro". "Non sono stati riscontrati episodi di bullismo e le segnalazioni ricevute che abbiamo subito verificato si sono rivelate molto meno gravi di quanto prospettato", conferma la preside Manuela Campeggi. Probabilmente basta la sola presenza dei Bullybusters e i loro manifesti affissi ovunque per scoraggiare i bulli. Daniele De Salvo