Compie 80 anni e si lancia col paracadute, Costantino Scopel: dedicato alla mia Stella

Abita a Cernusco Lombardone e ha fondato l'associazione Il Granaio di Paderno d'Adda. Si è lanciato (due volte) da 5mila metri a Casale Monferrato

Cernusco Lombardone (Lecco), 27 ottobre 2022 - Un lancio in paracadute, anzi due, per i primi 80 anni. A regalarsi due salti nel vuoto da un'altezza di 5mila metri è stato per il suo 80esimo compleanno Costantino Scopel, che da giovane avrebbe voluto diventare sia pilota sia paracadutista, ma che poi, per i casi della vita, ha dovuto rinunciare ai suoi sogni. “Non avevo soldi per i brevetti, poi il lavoro, la famiglia... - racconta -. Per i miei primi 80 anni mi sono però voluto regalare lo sfizio”. Non ha avuto nessuna paura, nessun brivido nell'affacciarsi dal portellone dell'aereo e poi lasciarsi cadere nel cielo; solo tanta adrenalina e tanta emozione.

Voleva diventare pilota

Costantino, fondatore dell'associazione Il Granaio di Paderno d'Adda che è pure una struttura per persone non autosufficienti e con gravi disabilità con genitori anziani, tra cui anche suo figlio, in qualche modo ha sempre avuto la testa... tra le nuvole. Originario di Varese è cresciuto vicino agli aeroporti di Vergiate dove vengono collaudati i velivoli dell'Augusta e quello di Venegono dell'Aermacchi ora Leonardo, oltre che all'aviosuperfcie di Calcinate per alianti e volo a vela. A 17 anni ha pure conseguito il brevetto di pilota che all'epoca era definito di primo grado per volare da solo. “L'avevo pagato 120mila mila lire, una fortuna se si considera che uno stipendio medio era di 30mila lire – spiega -. Ai tempi però i soldi venivano poi rimborsati dallo Stato”. Avrebbe voluto prendere pure il brevetto di secondo grado per trasportare passeggeri: “Ma costava troppo, sono figlio di contadini e ho lasciato perdere...”.

Il paracadutismo

Ha così ripiegato sul paracadutismo: “Due sere a settimana andavo in una palestra per allenarmi. Salvato continuamente da tre metri per imparare a cadere senza farmi male. Poi ho fatto anche qualche lancio. C'erano solo i paracaduti rotondi, quelli militari, che non si riescono a governare e con cui si plana a velocità molto elevare. Tuttavia ho dovuto abbandonare pure il paracadutismo perché ci volevano soldi che non avevo. Speravo durante il servizio di leva, ma non mi hanno preso come parà, mi hanno mandato in cavalleria”. La passione gli è sempre rimasta, di occasioni per coltivarle invece non ne ho più avute: “Sono sempre stato impegnato in giro per mezzo mondo per lavoro, poi mi sono occupato di mio figlio e così non ho combinato più nulla di paracadutismo”, riferisce, senza rammarico né rimpianti per l'esistenza che ha vissuto.

Il regalo per gli 80 anni

Per festeggiare gli 80 anni quale regalo migliore quindi che un bel lancio in paracadute? Detto e fatto. Da solo ha prenotato un lancio, naturalmente in tandem. I responsabili della scuola di paracadutismo di Casale Monferrato e di Alessandria a cui si è rivolto hanno poi voluto omaggiarlo loro di un secondo lancio, perché non capita mica tutti i giorni che un 80enne temerario decida di buttarsi da un aereo che volta a 5mila metri di quota. “Dedico i lanci a tutti coloro che mi hanno sopportato, agli amici che mi hanno aiutato, a tutte le persone che mi hanno amato”, confida. E alla sua Stella, che non c'è più