Lecco, 1 maggio 2014 - Il Primo Maggio a Lecco ha risentito dell’atmosfera cupa che preme sul Paese. "Noi siamo qui a festeggiare ma in alcuni  supermercati in città i lavoratori sono costretti a lavorare. Questo non è giusto". Così Wolfango Pirelli, segretario generale della Cgil in piazza Cermenati. Festa del lavoro, ma non per tutti. In piazza Cermenati per ascoltare gli interventi dal palco e assistere al concertone e invece lavoratori occupati nei  centri commerciali e negozi in una giornata dove era stato proclamato uno sciopero riservato al settore commercio. Questo è stato il primo maggio nel capoluogo. Lecco si è svegliata sotto un cielo prima azzurro e poi plumbeo e con tanta pioggia ma che però non hanno impedito a centinaia di persone ad assistere alla festa organizzata in piazza Cermenati dai sindacati Cgil,Cisl e Uil.

Una festa che ha testimoniato la difficoltà occupazionale in un territorio che sino a qualche anno fa era uno dei più vivaci della Regione. Il tasso disoccupazione  dall’8% nel 2008   ora oltrepassa il 20, dove il 14% dei giovani non studia e ha smesso di cercare occupazione, senza contare poi i posti di lavoro persi negli ultimi anni, il 10% solo nel settore dell’industria. "Tutto questo – ha detto Marco Viganò segretario della Cisl Lecco-Monza  – è l’evidenza di un sistema fermo al semaforo dello sviluppo" . Il rischio è che il Primo Maggio si stia trasformando in una “festa” della disoccupazione, come ha ricordato il sindaco Virginio Brivio citando la battuta del leader Cgil, Susanna Camusso: "La risorsa del lavoro è fortemente in crisi – ha ribadito il primo cittadino – e i dati sui giovani fanno capire che è in corso un’emergenza sulla quale occorre intervenire".