Osnago (Lecco), 29 gennaio 2014 - I carabinieri hanno dovuto sparare al cane per aprirsi un varco e consentire ai soccorritori di raggiungere il bambino sbranato. A premere il grilletto è stato il capitano Giorgio Santacroce, comandante della Compagnia di Merate. Lo ha colpito alle gambe posteriori e all’addome con un unico colpo che lo ha trafitto da parte a parte. La bestia è riuscita lo stesso a scappare, è stata rintracciata dai militari prima che potesse aggredire altre persone poco dopo in via Eugenio Montale, ad un chilometro di distanza, seguendo le tracce di sangue perso per strada. I proprietari hanno caricato il quadrupede in auto e lo hanno accompagnato dal veterinario di fiducia. È stato operato e potrebbe cavarsela.

«Cosa possiamo dire? - commenta laconico dal citofono di casa Alberto Miotto, il padrone del molossoide -. Non ha mai aggredito nessuno né causato problemi, probabilmente si è sentito attaccato, l’agitazione che si è creata poi ha peggiorato la situazione». Sulla vicenda dalla procura è stato aperto un fascicolo d’inchiesta. Al momento nessuno risulta formalmente indagato. «Stiamo raccogliendo tutti gli elementi aspettando di capire l’evoluzione del quadro clinico del bambino», spiegano dall’Arma brianzola. Non sono state quindi formulate neppure denunce e il rottweiler per ora non è neppure stato sequestrato. I proprietari come minimo rischiano tuttavia il deferimento per incauta custodia di animali.

La recinzione della cuccia parrebbe sia troppo bassa per una belva di quella stazza che in ogni modo non avrebbe mai potuto riuscire a scappare dal giardino dove era allevato. In quello spazio vive anche un altro cane, più piccolo. I militari hanno imposto per sicurezza che tenga la museruola. I condomini non vogliono parlare. Lì abitano inquilini che in prevalenza arrivano da fuori paese e hanno ottenuto la residenza nel caseggiato di recente. Proprio come i padroni delle furia nera da 75 chilogrammi. I dirimpettai riferiscono che alloggiano lì da meno di un paio di mesi. Nessuno avrebbe mai avuto di che lamentarsi per la presenza del mastino, al massimo solo per qualche latrato quando passano estranei, certamente non per l’aggressività o la pericolosità.

di Daniele De Salvo