Lecco, 25 gennaio 2014 - Non è finita i “furbetti” hanno perso ed ora devono rendere conto alla giustizia. Le prime indagini si sono concluse e fra qualche giorno ci sarà la seconda tranche dell’inchiesta da parte della polizia locale e della Guardia di Finanza. A darne notizia ieri mattina il comandante della polizia locale Franco Morizio in occasione della presentazione della campagna “Lecco città Sicura”. Nello scorso novembre 2013 furono smascherate persone che senza avere il bisogno si erano recati agli uffici del Comune per chidere denaro per il loro sostentamento.

Nei guai finirono 53 persone, la metà extracomunitari che ora si devono difendere per falsa autocertificazione che li ha portati a sottrarre allo Stato 53mila euro. L’inchiesta è affidata al pm Paolo Del Grosso. I contributi variavano da 500 a 3mila euro. «La collaborazione con il comando provinciale della Guardia di Finanza - spiega il comandante Morizio - è stata essenziale.L’indagine è iniziata lo scorso febbraio. Ora proseguiremo questi controlli ampliandoli a quegli appartamenti dichiarati sfitti che invece sono dati in affitto in nero».

La polizia locale, grazie alla donazione di un anonimo, ha dato alle stampe due opuscoli: uno riporta numeri elefonici utili e consigli su come agire in caso di incidenti stradali, l’altro per stare lontano dalle truffe. Quest’ultimo verrà distribuito in 10mila copie insieme a un’analoga pubblicazione di Regione Lombardia.

«A partire da settimana prossima – spiega il comandante della Polizia Locale di Lecco, Franco Morizio – i nostri agenti nel corso delle loro normali attività distribuiranno alla popolazione questi due opuscoli, inoltre faranno visita alle attività commerciali del centro, di viale Turati e dei rioni presentando questa brochure come biglietto da visita». L’assessore alla sicurezza Armando Volontè ha invece reso noto che entro la fine del 2014 verranno posizionate per un valore di 150 mila euro delle nuove telecamere. «Serviranno a leggere le targhe dei veicoli per capire se i veicoli sono utilizzati per operazioni illecite come furti o rapine».