Annone Brianza, 18 gennaio 2014 - Mario Polito resta in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Paolo Salvatore ieri mattina, al termine dell’interrogatorio di garanzia, ha confermato la misura della custodia cautelare per l’imprenditore di 28 anni di Pusiano, arrestato poche ore dopo la sparatoria avvenuta mercoledì mattina nella sua azienda di demolizioni di Annone Brianza, dove un algerino di 35 anni di Erba è stato gambizzato. Non è però più accusato di tentato omicidio, ma di lesioni personali gravi, oltre che di rapina, perché avrebbe rubato allo straniero 11mila euro in contanti. L’avvocato di fiducia Marcello Perillo ha tuttavia già preannunciato ricorso ai magistrati del tribunale del Riesame. «Si tratta di un provvedimeno eccessivo - riferisce -. Il mio assistito ha risposto alle domande e confermato di aver semplicemente discusso con la vittima, certamente non di avergli sparato né di averlo rapinato, di questi episodi non ne sa assolutamente nulla. Secondo noi il nordafricano non ha detto la verità, forse perché vuole approfittarsene della situazione». 


Investigatori e inquirenti, coordinati dal Procuratore capo di Lecco Walter Mapelli, vogliono vederci chiaro e andare sino in fondo alla brutta storia i cui contorni devono essere ancora definiti e nella cui trama potrebbero celarsi collegamenti con la malavita organizzata. Il nome del legale rappresentante della società di rottami brianzola infatti in alcuni atti d’inchiesta compare accanto al boss della ‘ndrangheta Salvatore Strangio, 55 anni di Reggio Calabria, lo stesso che ha di fatto sostanzialmente rilevato quella che era la «Perego strade» di Cassago per utilizzarla per diversi traffici illeciti, ottenere appalti e tentare di corrompere politici e funzionari pubblici.

Dalle intercettazioni sarebbe emerso che lui fosse il suo braccio destro o comunque un collaboratore fidato. Il timore è che alla «Sara» di via San Giorgio - teatro della scena degna da Far west dell’altro giorno ma anche di altri spiacevoli episodi - qualcuno tenti o abbia tentato di portare a termine la medesima operazione per gestire giri di estorsione, ricettazione, usura o magari anche droga. Quello che pare certo è che in ogni modo non sia stato il ventottenne a premere il grilletto contro lo straniero. Si sospetta possa essere stato piuttosto il fratello, tra l’altro da poco uscito di prigione e su cui pende un mandato di cattura. I carabinieri lo stanno cercando in tutta Italia, anche al sud, dove forse ha trovato rifugio da conoscenti.  «Di questo non so nulla e non mi interessa», si limita a commentare il difensore di Mario Polito. Gli operatori del 112 stanno inoltre provando a identificare anche un terzo complice, indicato da diversi testimoni oltre che dallo stesso extracomunitario colpito ad una gamba e all’addome.

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