Lecco, 3 gennaio 2013 - «Lotterò con tutte le mie forze affinché sia riconosciuto il reato di omicidio stradale. L’ho promesso a Matteo in punto di morte». Quel 25 novembre 2011 (il giorno dell’autopsia) ce lo confessò Croce Castiglia, che pochi giorni prima aveva perso suo figlio, Matteo La Nasa di Burago Molgora (Monza), morto all’ospedale di Lecco dopo sedici mesi di coma vegativo. Per mamma Croce però il suo Matteo era morto già quella maladetta sera del 18 luglio 2010 quando l’auto guidata da un giovane lecchese di ventuno anni lo travolse mentre si trovava seduto al bar Caminetto di Versasio con la fidanzata (di Galbiate) e i genitori di lei.

Matteo non aveva nemmeno diciannove anni. A distanza di quasi quattro anni il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, sembra intenzionato a voler esaudire la promessa fatta da mamma Croce al suo Matteo. Il Guardasigilli ha annunciato di voler introdurre il reato di omicidio stradale proprio il primo giorno dell’anno segnato dall’ennesimo incidente causato da un pirata della strada (costitutitosi solo nella giornata di ieri) con due donne morte sulla Salerno-Reggio Calabria. «Faccio fatica a crederci perché ci hanno promesso tante cose in questi anni che poi non hanno mantenuto – racconta mamma Croce –. Forse però questa volta ci siamo e lo spero tanto perché questa è una legge che può salvare tante vite».

«In Italia abbiamo 5mila morti ufficiali, ma sono 7mila, se non di più, se consideriamo chi resta ferito, è in coma e muore dopo mesi, come è successo a mio figlio». Così mamma Croce si è impegnata con tutte le sue forze, ha cominciato a girare per l’Italia con il suo banchetto e a raccogliere le firme a favore della legge sull’omicidio stradale. Ha fondato l’associazione Matteo La Nasa «e ho aderito ad Italia Vera di Barbara Benedettelli, ho parlato a studenti di 38 scuole e altre otto le farò da qui alla primavera».

La sua battaglia ha già ottenuto una grossa eco sul territorio lecchese, tanto che mamma Croce è stata adottata come testimonial della campagna di sicurezza stradale (lo scorso settembre era stata premiata in municipio dallo stesso comandante Franco Morizio) lanciata nelle scuole del territorio dalla polizia locale di Lecco. «L’obiettivo è quello di sensibilizzare soprattutto i giovani: devono rendersi conto che mettersi alla guida di un’auto non è uno scherzo e lo si deve fare con responsabilità. Un’auto può trasformarsi in un’arma con terribili conseguenze. Chissà che il ministro mi faccia mantenere la promessa ed eviti ad altre madri quello che ho provato io».

andrea.morleo@ilgiorno.net