Merate, 4 dicembre 2013 - La piccola Beatrice si è spenta all’improvviso, senza un perché apparente. Si è spenta ieri mattina mentre dormiva nel suo passeggino ad appena quattro mesi e dieci giorni di vita. La tragedia si è consumata in piazza degli Eroi, tra le bancarelle del mercato di Merate, dove la mamma e i nonni, che abitano in città, stavano effettuando un giro approfittando del sole. Lei era adagiata nella carrozzina, teneva gli occhi chiusi, sembrava tranquilla, con una copertina sin sotto il viso per proteggerla dal freddo. Nessuno sospetta di nulla né poteva immaginare quello che era accaduto, fino a quando una passante ha chiesto ai familiari di mostrarle la bimba per ammirarla: la giovane donna ha scostato i vestiti della figlioletta per esibirne il volto e solo allora ha realizzato che non respirava più e che attorno alla bocca della bimba alcune tracce di sangue le imbrattavano il sorriso.

È stato immediatamente lanciato l’allarme. I primi ad intervenire e farsi largo tra i banchi degli ambulanti sono stati i volontari della Croce Bianca, raggiunti poco dopo in ambulanza dagli operatori del 118. Tra loro c’era anche il cugino del papà. Per venti lunghissimi interminabili minuti i sanitari hanno tentato di rianimare la creatura sotto lo sguardo attonito di decina di avventori della fiera settimanale, quindi la folle corsa in ospedale, al Pronto soccorso del vicino San Leopoldo Mandic, dove i camici bianchi hanno tentato di nuovo di reinfondere respiro ai polmoni e battito al quel cuoricino ormai immobile. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. 

«Una sciagura, una sciagura», scuote la testa il capitano Giorgio Santacroce, abituato ad affrontare i drammi umani, ma non questi drammi, perchè alla scomparsa di un angioletto e al dolore dei genitori non ci si rassegna mai. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia su quel minuscolo corpo, verrà eseguita già quest’oggi. Si pensa ad un caso di morte bianca, il secondo in nemmeno due mesi, oppure ad un rigurgito ematico provocato forse da una malattia congenita. «Si è trattata di una fatalità imprevedibile - si limita a dire Gedeone Baraldo, direttore sanitario dell’ospedale brianzolo -. Potrebbe essere rimasta soffocata da un bolo di sangue, ma è presto per pronunciarsi non disponiamo degli elementi necessari. Quello che è certo è che è un giorno triste per tutti».