Nibionno (Lecco), 23 ottobre 2013 - Massacrato di botte fino ad ammazzarlo. Solo perché italiano. Una storia di emigrazione e razzismo che non ha come teatro uno slum di una megalopoli del terzo mondo ma Maidstone, la capitale del Kent, il Giardino d’Inghilterra, appena una cinquantina di chilometri a sudest di Londra. A essere ucciso, «perché rubava il lavoro agli inglesi» — sarebbe il motivo che ha scatenato la violenza degli assassini — Joele Leotta, un diciannovenne di Nibionno, piccolo centro della provincia di Lecco. Nove persone sono già state arrestate

Un teenager italiano partito col solo obiettivo di imparare l’inglese, pestato e pugnalato da almeno otto persone che volevano dare a lui e all’amico—un coetaneo di Sirtori, sempre nel Lecchese, anch’egli massacrato— una pesante lezione. La polizia del Kent ha arrestato già ieri gli otto presunti colpevoli del massacro: tutti ragazzi tra i 21 e i 25 anni. Una nona persona è stata arrestata questa mattina. La tragedia si è consumata domenica sera, poco dopo le 23, in un appartamento della cittadina in Lower Stone Street, dove vivono diversi stranieri e dove i ragazzi brianzoli si erano trasferiti da appena una decina di giorni. I due avevano trovato impiego come camerieri in un ristorante della zona per mantenersi il soggiorno.

Ed è proprio all’interno del locale che la tragedia ha avuto il suo prologo: alcuni clienti li avrebbero a più riprese importunati, accusandoli di aver occupato il letto di un loro connazionale e soprattutto di rubare il lavoro ai sudditi di Sua Maestà. Sembrava che la discussione fosse destinata a concludersi tra i tavoli del ristorante, invece, mentre i due giovani lecchesi, terminato il turno di servizio, si apprestavano ad andare a letto, gli otto hanno fatto irruzione nella stanza che i due amici condividevano e li hanno picchiati a sangue. Qualcuno avrebbe anche estratto un coltello e colpito Leotta.

Quando alcuni residenti hanno allertato le forze dell’ordine e i soccorsi, le condizioni del ragazzo erano già disperate: trasferito d’urgenza in elicottero al King College di Londra è spirato poco dopo il ricovero. L’amico, ricoverato invece all’ospedale Tunbridge Wells a Pembury con lesioni al collo, alla testa e alla schiena, è invece fuori pericolo. Tramite i funzionari dell’ambasciata italiana i genitori della vittima sono stati avvisati di quanto accaduto solo lunedì e ieri si sono imbarcati sul primo aereo utile.

Nel frattempo sono scattate le manette ai polsi dei presunti assassini: sette sono stati fermati subito dopo la spedizione punitiva, mentre si apprestavano a ordinare la cena in un ristorante, un altro la notte seguente (il nono nelle ultime, ndr). Interrogati dagli investigatori altri sei uomini di 21, 23, 27 e 30 anni, più un 45enne rilasciato su cauzione.