Lecco, 19 settembre 2013 - Gli uomini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza si sono recati ieri in ospedale a Lecco per acquisire documentazione amministrativa. Il comandante provinciale delle Fiamme Gialle, il colonnello Corrado Loero, ci ha confermato l’avvenuto blitz ma ci ha pure aggiunto che «non è possibile per il momento fornire particolari». Secondo quanto si è potuto ricostruire dalle frammentarie informazioni disponibili l’intervento sarebbe connesso ad un’indagine su alcuni appalti.

Appalti che nello specifico riguarderebbero la fornitura di servizi, che secondo i bene informati starebbe già da qualche tempo creando problemi alla stessa azienda ospedaliera. L’intervento della Guardia di Finanza non sarebbe comunque in alcun modo collegato a un’altra indagine questa volta condotta dalla Divisione investigazioni generali e operazioni speciali della Questura di Lecco su mandato della Procura. Un’indagine questa che invece riguarda la regolarità di almeno un bando per la scelta di liberi professionisti a cui affidare un incarico di notte e nei fine settimana per la riabilitazione dell’Umberto I di Bellano.

Nell’ultimo intervento della Digos del 16 luglio scorso gli agenti avevano acquisito diversi faldoni di documentazione presso gli uffici amministrativi dell’azienda guidata da Mauro Lovisari. La denuncia da cui era partita l’indagine risale alla primavera scorsa quando uno dei medici esclusi dal concorso svoltosi il 20 dicembre 2012 aveva deciso di fare ricorso. Il concorso riguardava il conferimento di sei incarichi a liberi professionisti per lo svolgimento di attività notturna come medico di turno presso l’Umberto I. Erano stati 17 i partecipanti al concorso.

Altra indagine, su cui stanno operando gli uomini della Digos, assai complessa vista l’enorme mole di documentazione, è quella delle turnazioni nel 118, presso la Guardia medica e il Pronto soccorso. La Polizia sta verificando una serie di attività considerate sospette passando al setaccio anche tutte le timbrature e l’assegnazione degli incarichi. Tra le varie acquisizioni di materiali anche i turni relativi alla continuità assistenziale sul territorio.

Nello specifico ci sono alcuni medici che, stando alle tabelle degli orari, avevano effettuato turnazioni al limite della resistenza umana, in un caso specifico una dottoressa nel mese di dicembre aveva lavorato oltre 600 ore e alcuni turni iniziavano in contemporanea con lo stacco dal lavoro a diverse decine di chilometri di distanza. Ora le fiamme gialle stanno verificando molti altri documenti e questa potrebbe essere una nuova pesante grana per la direzione dell’Azienda ospedaliera.