di Federico Magni

Pusiano, 8 agosto 2013 - Nuovi mostri infestano i laghi brianzoli e le specie autoctone, che finora popolavano il Pusiano, l’Alserio e il Segrino, rischiano di scomparire. Capita sempre più spesso infatti durante una gita sulle acque del lago di Pusiano, quando fa ancora freddo e il sole scalda le pietre che affiorano sul pelo dell’acqua, di notare gruppi di tartarughe intente a scaldarsi con i primi raggi.

Un fenomeno che recentemente è stato segnalato anche sul lago del Segrino, poco più in alto, uno specchio d’acqua che finora era stato risparmiato dall’invasione. Colpa degli abbandoni scellerati di animali e in particolare di tartarughe che, raggiunta una certa taglia, rappresentano un problema per molti che pur di disfarsene senza sopprimerle decidono di abbandonarle sulle rive di laghi e fiumi senza sapere di creare un grave danno.

«Ormai di tartarughe ce ne sono parecchie, soprattutto sul lago di Pusiano. Si sono ambientate benissimo negli ultimi anni e riescono a sopravvivere agli inverni più rigidi - spiega Gigi Marongiu, guardiapesca provinciale -. Per ora non sono ancora così tante da creare danni».

Le tartarughe non si sono impossessate solo dell’habitat dei laghi minori. Basta andare a Dervio, sulla sponda orientale del lago di Como, e in particolare nel porto di Santa Cecilia, per osservare una vivace colonia formata da una dozzina di tartarughe di grandi dimensioni che è ormai diventata un’attrazione. Partendo da due esemplari che sono riusciti a superare l’inverno si sono moltiplicate velocemente.

Un problema che si vive anche nel lago di Sartirana a Merate, dove tartarughe e pesci gatto hanno sterminato le specie autoctone come il gambero di lago. Anche l’Adda deve fare i conti con la nuova invasione di nutrie. Ma c’è un’altra creatura che per ora rappresenta un passatempo per pescatori alla ricerca di qualche emozione nelle calme acque del laghi brianzoli ma che presto potrebbe diventare una seria minaccia: il pesce siluro, che da qualche anno regolarmente abbocca all’esca dei pescatori appostati sul lago di Pusiano. 

«Andrebbero eliminati perchè la loro presenza è invasiva - continua Marongiu -. Chi lo cattura dovrebbe portarlo a riva. Se lo si rilascia si rischia una multa salata. Per ora rispetto agli esemplari che vengono catturati in altri località quelli pescati a Pusiano sono piuttosto piccoli: 10, 15 chili, ma se ne potrebbero già trovare da 80. Per ora ne sono stati avvistati alcuni lunghi due metri. Il problema è che il pesce siluro, una volta che si adatta e riesce a popolare le acque può arrivare anche a 150 chili. Penso che fra quattro o cinque anni, se non verrà fatto qualcosa, potrebbero tranquillamente avvicinarsi a quelle dimensioni».

Ecco perchè proprio in questi giorni sta partendo un nuovo progetto che vede gli uomini di Egirent, la società che ha in gestione i diritti di pesca sul lago di Pusiano, e un team di biologi lavorare fianco a fianco per un censimento con le reti delle specie che popolano le acque del lago per capire quali rischi corre lo specchio d’acqua.