Abbadia Lariana, 9 luglio 2013 - Traffico in tilt nella mattinata di ieri sulla{{WIKILINK}} Super 36 {{/WIKILINK}}e tra Abbadia Lariana e Mandello del Lario. Colpa (pare) di un mezzo pesante che con il suo passaggio avrebbe fatto uscire alcune griglie dalla sede stradale, sulla corsia sud (direzione Milano), all’altezza di Abbadia. Ad avere la peggio cinque auto e un camion che si sono visti trapassare gli pneumatici dai pezzi di ferro emersi come pericolosi coltelli, tanto rischiosi da avere squarciato le gomme. Non solo, in mattinata il traffico ha subito un collasso, sia nell’ingresso a Lecco, ma anche sulla provinciale 72 ad Abbadia e Mandello. «Abbiamo impiegato entrambi gli agenti di polizia locale – spiega Cristina Bartesaghi, sindaco di Abbadia – è stata una mattinata molto difficile per noi». 

Un vigile si è posizionato all’altezza dell’attraversamento pedonale di fronte al municipio, per evitare di mettere in funzione il semaforo a chiamata. Un altro collega ha fatto defluire il traffico all’incrocio con la strada che porta in località Crebbio. «Verso la tarda mattinata la situazione poi è migliorata – continua il primo cittadino –, la competenza però rimane dell’Anas, visto che l’episodio è accaduto in superstrada». Sul posto è arrivata anche un’ambulanza, ma non ci sono stati feriti.

Adesso si tratterà di vedere chi dovrà pagare il conto del gommista: se i proprietari dei veicoli oppure Anas, nel caso venisse acclarata la responsabilità oggettiva. L’ultimo episodio di pneumatici danneggiati era stato invece un vero e proprio atto vandalico ed era accaduto nella notte dell’Epifania dove un 24enne disoccupato di Valmadrera e un 21enne di Pusiano si erano accaniti contro una quindicina di pneumatici di auto posteggiate lungo via Roncaglio a Civate. Avevano inspiegabilmente forato sedici ruote di alcuni veicoli in sosta.

Nel giro di tre settimane i carabinieri erano riusciti a stringere il cerchio attorno ai possibili sospettati e a ottenere in Procura un decreto di perquisizione nei confronti dei due giovani. A casa di uno di loro era stato travato un punteruolo che risulterebbe perfettamente compatibile con i buchi e gli squarci lasciati nelle gomme. Entrambi, dopo aver sostenuto la loro innocenza e aver provato ad accampare qualche scusa, avrebbero avevano però la loro responsabilità giustificandosi sostenendo che sarebbe stata una bravata e nulla di più.

di Fabio Landrini