Merate, 29 giugno 2013 - Case al posto di capannoni e di posti di lavoro. Dove un tempo erano ospitati i laboratori della manifattura «Diana», colosso dei costumi made in Italy, sorgeranno appartamenti di pregio. Il progetto prevede la realizzazione di fatto di quattro condomini, due a forma di “L” sul versante della ex Ss 36 e altrettanti sul retro del comparto, verso via San Francesco d’Assisi. Sul lotto che si estende su un’area di 20mila metri quadrati, verranno costruiti circa 5mila mq di superficie lorda di pavimentazione, con edifici alti al massimo 10,5 metri, in pratica tre piani, per una volumetria complessiva di 15mila metri cubi. Secondo le stime il nuovo complesso residenziale sarà in grado di ospitare circa un centinaio di persone. Le tavole preliminari della nuova iniziativa edilizia verranno ufficialmente presentate lunedì ai componenti della Commissione Urbanistica comunale. 

I promotori del piano di lottizzazione sono i vertici della «Freccia» di Olgiate Molgora, una Srl di cui fanno parte anche i patron del gruppo di abbigliamento sportivo, i quali avrebbero in qualche modo ceduto il comparto produttivo, ormai dismesso, per non gravare ulteriormente sui bilanci della società degli indumenti da bagno in crisi. «In cambio, secondo le prescrizioni previste dal Pgt, verranno ceduti all’Amministrazione comunale 7mila metri quadri di zona verde in fregio al parco delle Piramidi - spiega l’assessore al Territorio Andrea Valli -. Sono previsti inoltre posteggi ad uso pubblico, mentre l’accesso al settore sarà istituito da via Statale con l’impianto di una rotatoria. Tuttavia non si esclude che durante la discussione non si possa concordare altro e proporre soluzioni diverse».

Dai banchi di opposizione hanno già comunicato che al posto degli spazi per la sosta sarebbe meglio chiedere come contropartita una rotatoria al vicino incrocio tra la Sp 342 dir e via Terzaghi, uno dei punti più critici per quanto riguarda la viabilità extraurbana e di ingresso in città. Ma sollecitano anche una soluzioni ai problemi idrogeologi del comparto, soggetto a frequenti allagamenti. L’intervento, il cui iter è appena cominciato, sta sollevando molte polemiche, specie alla luce dell’annuncio che, proprio lunedì, 14 dei 32 dipendenti in forze alla «Diana» rimarranno a spasso, senza posto di impiego. In molti leggono infatti la trasformazione dei mappali da industriali ad abitativi, come una sorta di «premio» a chi invece, proprio malgrado, ha licenziato dei lavoratori.