Casatenovo, 25 giugno 2013 – Faccia a faccia tra imprenditori ed delegati sindacali lecchesi con il sottosegratrio all'Economia Pier Paolo Baretta l'altra sera a Casatenovo. Durante il vertici, promosso dal deputato democratico Gian Mario Fragomeli i vertici dell'ecomomia provinciale hanno spiegato all'esponente istituzionale le criticità del territorio, puntanto il dito sul cuneo fiscale, la mancanza di credito per le attività imprenditoriali e la burocrazia, sollecitandolo a farsi portavoce affinchè riferisca al premier Enrico Letta a fornire risposte concrete, a partire dall'opportunità offerta da Expo 2015, con incentivi a contratti di collaborazione e investimenti mirati.

Ma il viceministro ha incontrato anche durante un'assemblea pubblica il prefetto Antonia Bellomo, e molti sindaci e amministratori locali. Il compito degli onori di casa è spettato al primo cittadino del paese Antonio Colombo. Dalla platea è stato chiesto conto dei principali temi della fiscalità e i bilanci municipali, come l'Imu, l'utilizzo dell'avanzo di esercizio, le spese correnti, la mancanza di liqudità, i vincoli del patto di stabilità, i tagli e le panalizzazioni.

La risposta dell'illustre ospite è stata amplia ed articolata. Ha evidenziato come la situazione attuale sia paragonabile ad un “ingorgo di problemi e di attese che richiedono, necessariamente, di riuscire a trovare un punto di equilibrio tra gli obblighi del governo nazionale e le istanze di sindacati e associazioni di categoria, distinguendo tra i provvedimenti da adottare nel corso del 2013 – identificabili come una sorta di terapia d’emergenza da Pronto soccorso per contenere la situazione - e quelli applicabili nel corso del 2014, da intendersi invece come una terapia intensiva atta a salvare il paziente”.

E ancora: “Sebbene, al momento, la somma delle richieste superi la disponibilità dello Stato nel dare risposte, dobbiamo concentrarci più che sull’aumento delle accise, sul contenimento dei costi, concentrandoci perciò sui tagli agli sprechi”. Ha quindi proseguito elencando una serie di possibili punti di intervento: la riforma della Tares all’interno del discorso sull’Imu, la necessità di distinguere tra tasse di ambito nazionale e tasse locali, aumentando anche il grado di discrezionalità dei Comuni in merito, la ripresa degli interventi relativi alla delega fiscale, al federalismo fiscale ed alla modifica della norma sulle società partecipate.

Non ha mancato in seguito di ricordare come sia necessario “rimettere in moto i processi che invogliano le banche a muovere i capitali, ridando così alle imprese l’essenziale accesso al credito” ed ha continuato proponendo di dare un impulso all’utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti. Fondamentale poi, a suo parere, “l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni ‘virtuosi’, e l’intervento sui fondi destinati al dissesto idrogeologico, alla manutenzione straordinaria degli edifici pubblici e al piano-scuole”. Al termine del suo intervento ha sostento che per recuperare liquidità nell’immediato, sia necessario agire concretamente e rapidamente su di un allentamento mirato della spending review.