Lecco, 26 giugno 2013 - Condannato a sette anni di reclusione per abusi sulla figlia minorenne e per utilizzo di materiale pedopornografico. È la sentenza emessa ieri nei confronti di un 47enne, residente in un paese dell’hinterland di Lecco, dal giudice Ambrogio Ceron, a latere Salvatore Catalano e Gian Marco De Vincenzi. I fatti addebitategli risalgono al periodo tra il novembre 1997 e il dicembre 1998 e sono state ricostruite nell’aula del tribunale di Lecco dal pm Cristiano Barilli che ieri ha chiesto una condanna a 10 anni dell’imputato. Secondo quanto sostenuto dal pm della Procura distrettuale di Milano, che aveva indagato per primo sulla vicenda e assegnato per competenza il processo al tribunale di Lecco, la ricostruzione della figlia, che «è stata coerente», riferendo quando accaduto dietro le mura domestiche, in particolare le attenzioni morbose subite dalla ragazza da parte del padre.

Nell'udienza di ieri il legale di parte civile, l’avvocatessa Lucchelli, ha posto l’accento sui fatti accaduti, in particolare gli abusi sessuali subita dalla figlia, che all’epoca aveva 5-6 anni e da poco è diventata maggiorenne. Gli argomenti portati in aula dall’avvocato Lucchelli, titolare della parte civile hanno avuto un prospetto di alcuni anni e non solo ai 5 e 6 anni, mentre il difensore, l’avvocato Cristiano Viale ha chiesto l’assoluzione del suo assistito per tutti i capi d’imputazione a lui ascritti, smontando punto dopo punto le accuse. L’avvocato Viale ha chiesto ai giudici anche come poteva un caso, accaduto nel 1998, avere un seguito dodici anni dopo. «Sorgono più dubbi - ha detto l’avvocato Viale - e per questo chiedo l’assoluzione del mio assistito». Dopo quasi un’ora di camera di consiglio il collegio giudicante, presieduto da Ambrogio Ceron, ha accolto la tesi dell’accusa e condannato dunque l’imputato a 7 anni di reclusione. Il risarcimento spettante alla ragazzina sarà invece stabilito in sede civile. Secondo i giudici il cinquantenne è stato ritenuto colpevole degli abusi sessuali perpetrati nei confronti della figlioletta fin dalla tenera età. E colpevole anche della produzione di materiale pedopornografico. L’avvocato Viale attende il deposito della sentenza. «Dobbiamo capire quali sono i motivi che hanno spinto il collegio a condannare l’imputato - ha detto l’avvocato Viale - poi procederemo con il ricorso». In sede di udienza preliminare non era stata accolta la richiesta di rito abbreviato e nelle due udienze non sono stati sentiti i testi della difesa. Per ora rimane la condanna a sette anni e la provvisionale di 40mila per la figlia.