di Stefano Cassinelli

Lecco, 13 maggio 2013 - Pensare a una exit strategy dopo tutti gli errori del passato è davvero difficilissimo. Eppure oggi tecnici e amministratori si ritroveranno per fare il punto della situazione dopo il disastro degli ultimi due giorni per la viabilità tra Alto Lario e Valtellina a causa della chiusura della Superstrada 36 tra Bellano e Colico, per via dei cedimenti verso il lago. Sul tavolo diverse proposte. Un obiettivo: uscire dall’emergenza. Intanto, anche ieri 12 chilometri di coda. Si parla di aumentare il numero dei treni per il periodo in cui la 36 resterà chiusa, circa due mesi. Questo potrebbe alleggerire il traffico legato ai veicoli leggeri ma non cambierebbe nulla per tutto il comparto commerciale e del trasporto. Tra le ipotesi anche l’eventualità di creare un mega senso unico alternato per i camion nei 40 chilometri tra Lecco e Colico evitando così che nelle strettoie lungo la Provinciale 72 si possano bloccare mezzi pesanti. Questa ipotesi è però da molti considerata troppo pesante soprattutto per le incognite su quello che potrebbe accadere e per la mancanza di spazi in cui ammassare centinaia di camion in transito.

Questo piano però ha anche dei sostenitori come il sindaco di Bellano Roberto Santalucia che ha spiegato: «Per gestire un’emergenza forte c’è bisogno di soluzioni forti. Bisogna garantire una certa fluidità e cercare di prevenire altre criticità ancora peggiori». Allo studio anche l’ipotesi di vietare il transito delle biciclette sulla Provinciale 72 per evitare rischi per i ciclisti a causa dell’altissimo volume di traffico e nel contempo eliminare il sorpasso delle bici che in queste condizioni rende ancora più lenta la viabilità. Sono però tutte soluzioni tampone così come il piano anticode elaborato dalla Provincia che però è stato pensato per gestire emergenze momentanee e non di un paio di mesi. Consci della gravità di quanto accade anche dal Pirellone si muovono e l’assessore alla Mobilità Maurizio Del Tenno spiega: «Ho chiesto di accelerare il più possibile gli interventi della galleria sud che, quando riaprirà, potrà assorbire il traffico della galleria nord». Perché di fatto l’unico modo per risolvere il disastro viabilistico esistente è quello di intervenire nella galleria Monte Piazzo che ha mostrato segni di cedimento e posizionare nuove centine di sostegno al fine di renderla nuovamente transitabile.

Servirebbero una decina di giorni per fare questi interventi e i soldi spesi andrebbero persi perché poi l’intera opera andrebbe demolita per il rifacimento e pare che Anas non voglia sprecare questi soldi. La speranza è che gli enti territoriali riescano a imporre l’intervento sulla Monte Piazzo perché i danni per l’economia locale sono nulla rispetto ai soldi che Anas dovrebbe investire. Oggi a Sondrio è previsto anche un summit in prefettura