Paderno d’Adda, 8 maggio 2013 - Le acque del fiume hanno restituito il corpo ormai privo di vita di un giovane che non si sa ancora chi sia né come sia morto. Potrebbe essere scivolato mentre percorreva le sponde dell'Adda oppure potrebbe essere rimasto vittima di un gesto estremo.

Il cadavere è stato recuperato questo pomeriggio dal tratto di torrente che scorre attraverso le dighe della centrale elettrica dell'Edison a Paderno. Lo hanno notato alcuni degli addetti agli sbarramenti, bloccato contro alcune griglie. Hanno subito allertato i soccorsi e sul posto sono intervenuti a sirene spiegate i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Merate.

Recuperare la salma a forza di braccia non è stato semplice a causa della forte corrente. Sono stati mobilitati anche i carabinieri dell'aliquota Radiomobile alle dipendenze del luogotenente Emanuele Peritore, anche lui presente sulla scena del rinvenimento.

Il magistrato di turno, il Sostituto procuratore Cinzia Citterio, informata telefonicamente di quanto successo, ha chiesto all'anatomopatologo Paolo Tricomi di effettuare subito un primo esame. Il ragazzo, apparentemente sulla trentina, indossa una tuta sportiva, di quelle utilizzate per compiere joggin o per andare in bicicletta. Inoltre si sarebbe tinto i capelli di recente.

Inizialmente si è ipotizzato che si fosse gettato dal vicino ponte San Michele, ma la salma non presenterebbe particolari lesioni nè traumi tali da poter far pensare ad un salto nel vuoto di un'ottantina di metri. I militari stanno adesso cercando innanzitutto di identificarlo. Quello che è certo è comunque che non si tratta di un caso di delitto.