Lecco, 17 marzo 2013 - «Per salvare il nostro posto di lavoro non escludiamo alcuna iniziativa possibile nei prossimi giorni. Nemmeno eventuali occupazioni dello stabilimento». Lo annuncia Germano Bosisio, rappresentante sindacale della Leuci, durante il presidio di ieri pomeriggio in piazza XX settembre a Lecco. Da mesi i 93 dipendenti della storica fabbrica di lampadine stanno cercando di conservare il proprio posto di lavoro con numerose iniziative, ma il proprietario, Giuliano Pisati di Relco group, ha annunciato che il 31 marzo lo stabilimento chiuderà. «Stiamo cercando continuamente di fare proposte concrete per poter rilanciare il progetto della Cittadella della luce – continua Bosisio –, un’idea innovativa per mantenere in vita la nostra azienda».

 

«Pisati non ha speso un euro per la Leuci e qualche mese fa non ha nemmeno  pagato la bolletta della luce, infatti ce la stavano togliendo». Nell’ultimo anno sono state 5.600 le persone che hanno perso il proprio posto di lavoro in provincia di Lecco. I lavoratori di via XI febbraio non vogliono incrementare il numero dei disoccupati nel territorio e difendono la posizione con le unghie e con i denti. «Stiamo bloccando ancora il prodotto finito e i macchinari – dichiara Bosisio –: dallo stabilimento non uscirà nulla se la situazione non cambia in questi giorni. Il Politecnico di Milano aveva elaborato un piano per rilanciare l’azienda costato 18mila euro; tra i tanti progetti uno riguardava la costruzione di lampadine con tecnologia led, mentre un altro serviva per produrre impianti fotovoltaici di nuova generazione».

 

Tutto rimasto su carta però. Intanto la protesta dallo stabilimento del Caleotto si è trasferito in pieno centro e domani i rappresentanti sindacali parteciperanno a un incontro in Confindustria e in Provincia. «Sono appuntamenti fondamentali per il futuro di questa azienda – spiega Lorena Panzeri di Cgil-Filcem –. Chiediamo alla proprietà di concedere un altro anno di contratto di solidarietà ai dipendenti della Leuci. Darebbe ossigeno alle famiglie e ci sarebbe tempo per riqualificare l’azienda».

 

Il calvario dei lavoratori di via XI febbraio è seguito anche dal gruppo dei Giovani comunisti di Lecco. «La situazione sociale è molto grave e i dipendenti della Leuci stanno facendo sforzi enormi per salvaguardare il loro posto di lavoro – dichiara Alessandro Marcucci, coordinatore del movimento –. Siamo vicini a loro e alla battaglia che stanno portando avanti. Gli imprenditori non devono pensare solo al profitto, ma anche al benessere dei lavoratori». «Stiamo aiutando i 93 dipendenti – spiega Wolfango Pirelli, segretario Cgil –, ma se non dovessimo riuscire a salvare l’azienda speriamo di trovare una ricollocazione per loro. Il nostro obiettivo primario ora è far ottenere un ulteriore anno di contratto di solidarietà. I prossimi giorni saranno decisivi per l’azienda».