Lecco, 6 gennaio 2013 - La Provincia di Lecco non ha più soldi per pagare il riscaldamento negli edifici istituzionali e nelle scuole, dal prossimo inverno tutti resteranno al freddo. Questo in sintesi il contenuto della missiva che l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Stefano Simonetti ha inviato al Ministero dell’Economia e a quello dell’Istruzione. «La situazione è gravissima – afferma Simonetti – perché i tagli hanno di fatto azzerato le disponibilità, non parliamo di pochi soldi ma di un milione e 645mila euro più Iva, nello specifico sono un milione e 420mila euro per le forniture di gas e combustibili, 110mila euro per le verifiche e le manutenzioni degli impianti e 115mila euro per la manutenzione degli impianti sanitari. Insomma parliamo di due milioni di euro totali e nelle casse c’è zero».

 

Simonetti ha quindi preso la situazione in mano per scrivere ai due ministeri perché dopo i tagli che avrebbero dovuto far chiudere le Province e il ripristino degli enti all’ultimo minuto di fatto le risorse per far funzionare il tutto non sono ritornate. «Adesso i ministeri – dichiara l’assessore provinciale – mi devono dire che cosa fare e in tempi brevi perché bisogna fare i bandi di appalto entro fine marzo altrimenti non ci sono più i tempi per procedere. Il contratto in essere scade a settembre 2013, dal 15 ottobre dovremmo far ripartire i riscaldamenti ma non potremo farlo perché non avremo un fornitore».

 

«É una situazione molto grave che non si può sottovalutare perché ci troveremo con 15 scuole al freddo e insieme a loro anche gli uffici della Provincia, villa Locatelli, villa Monastero, sala Ticozzi e altro ancora. Si deve trovare una soluzione altrimenti i problemi saranno enormi e soprattutto bisogna rimediare in fretta». Simonetti si dice «estremamente preoccupato» perché sostiene che «sono a rischio servizi pubblici indispensabile come la scuola e l’attività di decine di uffici provinciali. I tempi sono molto stretti, abbiamo meno di due mesi per trovare questi soldi altrimenti non potremo fare le gare d’appalto per le forniture. Non possiamo indire dei bandi se non abbiamo la disponibilità economica e allo stato attuale questo capitolo di bilancio è a zero».

 

«I tagli fatti senza criterio del governo Monti stanno creando ripercussioni pesantissime e a breve mancheranno soldi anche per molti altri servizi indispensabili ai cittadini. Purtroppo noi amministratori locali abbiamo le mani legate: o il ministero interviene e rimette i soldi o qui salta tutto».
 

di Stefano Cassinelli

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