Calco, 3 gennaio 2013 - Dovranno vedersela con la maledizione scagliata dai titolari dell’attività i ladri che l’altra notte hanno fatti visita all’osteria bar Sala di Calco. I gestori dello storico locale pubblico, dopo essere state vittime del terzo furto in nemmeno un anno e mezzo, hanno infatti lanciato un anatema pubblico contro i colpevoli della razzia.
Il malocchio prevede lancinanti dolori di stomaco ed intestinali oltre che sfortuna perpetua ai colpevoli e ai loro discendenti, augurati - si fa per dire - con termini certamente più espliciti sia tramite un avviso affisso all’ingresso dell’esercizio commerciale, sia attraverso la piazza virtuale più affollato del mondo, ovvero il social network Facebook. “Andremo avanti lo stesso, anche questa volta, ma così non è vita - ha spiegato la proprietaria Fiorella Ripamonti -. I tempi sono già duri per colpa della crisi senza bisogno che ci si mettano questi delinquenti…”.
Gli intrusi sono passati in azione scardinando una finestra al pian terreno dell’edificio che ospita la trattoria, le cui origini si perdono addirittura nel 1910. Una volta all’interno hanno fatto sparire tutte le sigarette e le stecche di bionde dal bancone, più diverse bottiglie di liquore e i soldi custoditi nel registratore come fondo cassa, per un bottino di un migliaio di euro.
Nessuno purtroppo si è accorto di nulla, fino alla mattina seguente, al momento di aprire l’attività al pubblico. Le vittime della razzia hanno subito allertato i carabinieri, ma ormai era troppo tardi, perché dei colpevoli non c’erano più tracce, se non la scia di devastazione e disordine che si sono lasciati alle spalle
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