Olgiate Molgora, 26 novembre 2012 - Non pretendono più soldi e nemmeno reclamano di lavorare di meno. Chiedono semplicemente di essere messi nelle condizioni di poter svolgere adeguatamente la loro professione, un mestiere difficile, perchè ha a che fare con l’educazione dei bambini, cioè quello di insegnante.

Per questo domenica i docenti dell’Istituto comprensivo di Olgiate Molgora, di cui fanno parte anche i plessi di Calco, sono scesi in piazza, per denunciare e comunicare la situazione di estrema difficoltà che devono affrontare quotidianamente. Hanno scelto di "scioperare" in un giorno festivo proprio per dimostrare gli sforzi che devono continuamente profondere per offrire un’azione didattica di qualità, spesso svolgendo straordinari non retribuiti e senza mai guardare all’orologio per il bene dei loro alunni.

Tra quanti hanno manifestato c’era anche il sindaco del paese Dorina Zucchi, che è una maestra della primaria e quindi ha partecipato al presidio in veste di dipendente non di primo cittadino. Ai genitori dei bambini e ai passanti è stata distribuita una lettera aperta che spiega le ragione della mobilitazione.

Nel documento si punta il dito contro la politica dei tagli, “sulle persone e sulle cose, la sottrazione di 47,5 milioni di euro dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa deciso con la spending rewiew, classi sempre più numerose, anche da 28 alunni, la mancata sostituzione dei colleghi assenti, il precariato, l’impossibilità di svolgere iniziative di recupero per gli scolari più in difficoltà, il taglio delle pensioni e delle liquidazioni e degli scatti di anzianità, la trattenuta ingiustificata del 2,5% del Tfr, l’indizione di un concorso nazionale anticostituzuionale”

Per tutto questo i docenti hanno anche avvisato che non sono più disponibili a supplire i colleghi assenti, né a partecipare a viaggi e gite d’istruzione fino a quando dal governo non cambieranno la linea operativa nei confronti della scuola pubblica.