Lecco, 9 ottobre 2012 - Assediato dai media di mezzo mondo, Antonio Piazza ha fatto le valigie e si è rifugiato in Sicilia. L’ormai ex presidente dell’Aler - costretto alle dimissioni dal Pdl dopo aver tagliato le gomme all’auto di un disabile, «reo» di averlo fatto multare dai vigili perché la sua Jaguar occupava il posto riservato ai disabili - ha lasciato la sua casa di Valmadrera e insieme alla famiglia ha raggiunto la sua Milena. Una quindicina di anni fa aveva lasciato la cittadina natale in provincia di Caltanissetta per cercare fortuna al Nord.

Diplomatosi geometra, Piazza non ha però mai svolto la professione. Ai cantieri aveva preferito le Poste, di cui era diventato dipendente quando ancora viveva sull’isola. Poi il trasferimento. Antonio Piazza ha consegnato per anni le lettere nel Comune di Oliveto Lario, poi aveva ottenuto il trasferimento a Valmadrera dove aveva stabilito la residenza. Nel Comune dell’hinterland cittadino l’ormai ex presidente dell’Aler aveva coltivato anche la passione per la politica. Così aveva intravisto l’escamotage: si era fatto nominare rappresentante sindacale Ugl, mettendosi in aspettativa. Era entrato in Comune come consigliere comunale quando alla guida della Giunta c’era Mario Anghileri, primo presidente della Provincia di Lecco. Antonio Piazza era uno che voleva farsi strada e aveva capito sin da subito che la politica poteva fare al caso suo. All’inizio aveva scelto l’Udeur, salvo poi abbandonare il partito quando aveva intuito che non poteva offrirgli ciò che sperava.

Avava cambiato casacca, puntando sull’Udc. Durante la campagna elettorale per le politiche del 2008 Antonio Piazza aveva sgomitato non poco. Lo si era visto più volte in città orgoglioso al fianco del coordinatore provinciale Udc, Luigi Baruffi. E i vertici del partito di Pierferdinando Casini lo avevano premiato assegnandogli la presidenza provicniale dell’Aler, l’ente regionale che assegna le case di edilizia popolare. Un ente chiamato a valutare situazioni delicate, di famiglie bisognose, spesso ai limiti dell’indigenza. Lui, però, di sensibilità ne ha dimostrata assai poca nella vicenda delle gomme tagliate all’auto di Giuseppe Scuderi. Non tanto per il gesto in sè - peraltro deprecabile - ma soprattutto per il tentativo maldestro di negare l’evidenza e poi dell’altrettanto goffa minimizzazione (senza il minimo pentimento), una volta scoperto.

Un atteggiamento che continua a suscitare indignazione anche tra i nostri lettori online. «La casta si conferma al di sopra di tutte le leggi - scrive Luca sul nostro sito internet -, anche della basilare educazione». Un altro lettore chiede che Piazza venga «cacciato senza remissione da qualsiasi incarico pubblico». Quello di cui non riesce a capacitarsi Stefano soprattutto è il fatto che l’ex presidente dell’Aler abbia dichiarato che «comunque c’è gente che fa di peggio». Una cosa è certa. Bersagliato com’è stato in queste settimane, Piazza ci penserà una volta in più prima di lasciarsi andare a un comportamento simile.