Merate, 14 settembre 2012 - Dopo quasi un intero pomeriggio davanti allo schermo della tv a schiacciare i tasti e muovere le leve della PlayStation il suo fisico non ha più retto. Il ragazzino è collassato a terra, scosso da spasmi e convulsioni. I genitori lo hanno subito accompagnato in ospedale e adesso il giovane paziente è ricoverato in Pediatria. Il sospetto è che l’improvviso attacco sia stato scatenato proprio dall’aver passato troppo tempo ai videogame. Ora sta meglio e si è ristabilito completamente, presto tornerà a casa e poi a scuola, ma per un po’ è meglio che lasci perdere i giochi elettronici.

La vittima dell’intossicazione da console è un dodicenne brianzolo, fanatico di Play e affini come tanti suoi coetanei e non solo. Martedì, invece di approfittare dell’ultimo giorno di vacanza prima della ripresa delle lezioni per qualche attività all’aperto, si è invece dedicato a uno dei suoi passatempi preferiti. Evidentemente si è lasciato prendere troppo la mano, una partita via l’altra, sempre più coinvolto dal gioco, senza rendersi conto dell’inesorabile girare delle lancette dell’orologio e senza più riuscire a staccarsi dal monitor e dal controller fino a quando non è crollato, sopraffatto dalle immagini in continuo movimento e dalle luci multicolore emesse dal tubo catodico.

È come svenuto, mentre i muscoli del corpo per interminabili minuti si sono contratti ripetutamente contro la sua volontà, senza che nè lui nè i familiari accorsi immediatamente in suo aiuto potessero nulla per impedirlo. Per fortuna nel giro di breve si è rilassato e si è ripreso, ma la madre e il padre hanno preferito accompagnarlo al San Leopoldo Mandic di Merate per comprendere cosa fosse accaduto e soprattutto i motivi. Gli esami clinici, tra i qualil’elettroencefalogramma, non hanno evidenziato alcunché di anomalo e sono in corso ulteriori approfondimenti diagnostici.

Si presume che il preadolescente sia stato male a causa dell’eccessiva esposizione agli stimoli visivi, che, associata probabilmente ad altri fattori quali debolezza fisica o altri possibili disturbi, hanno provocato la specie di crisi epilettica, la cosiddetta epilessia fotosensibile. Non è una forma di epilessia vera e propria sebbene si manifesti con gli stessi sintomi. É un disturbo legato alla sensibilità individuale alla luce, un effetto secondario dovuto alle stimolazioni visive che, in soggetti predisposti comporta una ipereccitabilità delle cellule nervose con scariche eccessive di neuroni con conseguenti allucinazioni, mancamenti improvvisi e convulsioni.

Un ragazzo su 4 gioca più volte il giorno e complessivamente da un’ora a tre ore; il 45,5% degli adolescenti gioca da solo, il 43,5% in compagnia. Lo rivela il Centro studi minori e media. Secondo una ricerca Eurispes per Telefono azzurro, 22,5% dei ragazzi tra i 12 e i 15 anni ammette di giocare qualche volta con un videogame violento non adatto alla sua età. E infine il 45,5% delle famiglie italiane possiede una console per videogiochi (dato, 2011, +2% rispetto al 2010) 16.545.000 i videogiochi venduti nel 2011, per una somma totale di 599,5 milioni di euro.