Airuno, 1 agosto 2012 - “Scoprirò cosa è successo a Saji e perché è stato uccico”. A parlare è Sandra Bongiolatti, 48 anni di Airuno, missionaria laica in India, il cui marito, con il quale nel 2004 ha fondato una casa di accoglienza per bambini e donne sole, è stato assassinato settimana scorsa. “Se necessario sono pronta alla battaglia legale per conoscere la verità”, assicura.

Non si sa bene cosa sia successo e gli assassini non sono stati ancora identificati. Dalle ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, l'uomo ingegnere 40enne originario del kerala, stava rincasando da Badarpur, sobborgo satellite di Nuova Delhi, verso il villaggio di Darbaripur. Lungo il tragitto si sarebbe fermato nella città di Gurgaon per incontrare alcuni amici.

Poi, ripresa la via del ritorno, nei pressi della località Kherki Daula, sarebbe stato subito attaccato da alcune persone, che lo avrebbero colpito con un oggetto contundente non meglio specificato lasciandolo agonizzante in mezzo alla carreggiata. Un passante ha subito allertato i soccorsi ed è stato accompagnato all'ospedale più vicino, quello di Artemis. Sarebbe stato lui stesso a riferire i particolari agli agenti di polizia prima di spirare.

Si pensa a un tentativo di rapina della sua auto finito male, ma non si esclude che dietro a tutto ci possa essere un vero e proprio agguato, legato ad alcuni dissapori con dei vicini di casa per la costruzione di una strada che conduce proprio al centro istituito dalla coppia.

Sono preoccupata per il futuro della nostra struttura - rivela la vedova dalle colonne di un quotidiano del posto - ma la morte Saji non cambierà la vita dei bambini. Continueranno a ricevere l’affetto, la sicurezza e il calore di cui godevano fino a venerdì”. E’ stata lei stessa a raccontare ai piccoli ospiti quanto successo, spioegando però che si sarebbe trattato loro di un incidente: “L’ultima volta che l’ho sentito mi aveva telefonato per dirmi quello che aveva comperato per i nostri bambini”.

I due si erano conosciuti nel 2002 presso la Congregazione delle suore di Madre Teresa, lui era un novizio. “Ci siamo incontrati come volontari nel 2002. Volevamo fare qualcosa per le persone bisognose. Così, abbiamo deciso di muoversi insieme. Prima la convivenza, poi nel 2007 il matrimonio, nel frattempo l’avvio del progetto The Shelter, il Rifugio, che accoglie 19 bambini di tra i 3 ei 14 anni di età e 13 ragazze. "Siamo i genitori di questi bambini orfani. Molti di loro sono stati abbandonati dagli sfruttatori del sesso a pagamento”.

di Daniele De Salvo