di Stefano Cassinelli

Mandello, 10 luglio 2012 - Protesta a Mandello per l'abbattimento di un edificio storico che fu cinema e poi mensa della Moto Guzzi. “Hanno distrutto un pezzo della storia di Mandello che era nella memoria di molti oltre che essere testimonianza di una parte importante della storia della Moto Guzzi”. Così Simonetta Carizzoni dell'Archivio comunale Memoria locale di Mandello parla della demolizione di un edificio vicino alla chiesa di san Zenone, costruito circa 80 anni fa, e che era stato adibito a teatro e cinema e poi utilizzato come mensa della Moto Guzzi.

“In due ore e 15 minuti hanno cancellato un pezzo di storia – spiega la Carizzoni - nonostante la presenza di vigili e Carabinieri, chiamati dall'amministrazione comunale per far rispettare l'ordine, già notificato, di sospensione dell'intervento, l'impresa ha proseguito con la rapida demolizione dello stesso stabile. L'Acml è profondamente amareggiato per un'altra perdita del nostro patrimonio storico e solleciterà l'Amministrazione perché sia protetta la chiesa, verificata la legalità dell'operazione di demolizione e faccia intervenire la Sovrintendenza su questa area particolarmente delicata. Abbiamo già ricevuto decine di mail di protesta e rabbia da molti guzzisti che hanno saputo di questo grave episodio”.

Anche l'assessore Luciano Benigni è duro di fronte a queste fatto e afferma: “Hanno commesso un abuso e per questo l'autorità giudiziaria è stata informata. Era stata fatta un'ordinanza di sospensione dei lavori ma l'impresa, che è di proprietà di uno dei consiglieri di amministrazione della casa di riposo che sta facendo i lavori, ha scelto di ignorare l'ordine e demolire così da velocizzare tutto alla faccia del rispetto delle norme. Si tratta di un episodio grave su cui l'Amministrazione non intende transigere”. Per Carizzoni “Mandello sta perdendo continuamente parti importanti della sua storia e della sua memoria, lo abbiamo già visto accadere con casa Angeloni a Molina che aveva al suo interno cantine dell'anno mille e che è stata demolita. Ora si perde un pezzo di storia più recente”.