Rovagnate, 13 maggio 2012 - Un gruppo di pirati informatici hanno sabotato il sito internet di don Giorgio De Capitani, il sacerdote di Monte di Rovagnate, soprannominato il "prete anti-Lega", per le sue dure prese di posizione contro gli esponenti del Carroccio e più in generale il centrodestra, tanto che l'ex Guardasigilli Roberto Castelli aveva chiesto in Curia a Milano che venisse rimosso.

Sabato pomeriggio, nel giro di un paio d'ore, gli hacker sono riusciti a cancellare buona parte degli interventi pubblicati sul suo spazi web, un portale molto seguito in tutta Italia, una sorta di pulpito virtuale da dove il religioso spesso ha lanciato strali ed anatemi nei confronti di Uberto Bossi, Silvio Berlusconi ma in alcune occasioni anche verso i politici del centrosinistra, utilizzando termini molto forti e duri. Gli interventi postati prima di febbraio sono scampati all'attacco telematico, ma quelli successivi sono andati completamente persi, senza possibilità di recuperare i fili.

"E' già la terza volta che succede - commenta sconsolato il consacrato -. In quelle precedenti però i danni sono stati limitati, mentre nell'ultima purtroppo hanno avuto effetti devastanti". Non ha dubbi che si tratti di un'azione mirata: "Non ho certezze concrete ma certamente qualcuno ha voluto farmela pagare perchè di recente ho espresso posizioni molto chiare rispetto al panorama politico e amministrativo nazionale e locale". I pirati della rete sono riusciti a collegarsi e inserirsi nel Pc personale del curato, eliminando poi uno per uno centinaia di scritti e filmati. Parrebbe che per i sabotatori abbia sfruttato provider esteri, addirittura arabi, in modo da rendere praticamente impossibili identificabili.

"Sono arrabbiato, deluso ma anche un po' preoccupato", continua il sacerdote 74enne, che in passato è stato oggetto di minacce tanto da dover rendere necessario l'intervento degli uomini della Digos, Divisione investigazioni generali e operazioni speciali di Lecco e la discreta protezione dei carabinieri di Brivio. "In ogni caso non mi arrendo e non demorderò", assicura.

di Daniele De Salvo