Osnago, 1 maggio 2012 - Nottata brava quella tra lunedì e martedì per tre giovanissimi lecchesi. In un noto pub di Osnago una 16enne ha bevuto così tanto da rendere necessario l'intervento dei sanitari del 118. La ragazza, a causa dei bicchierini di troppo, è collassata e piombata in uno stato di semincoscienza. Le sue condizioni sono rapidamente peggiorata. In suo aiuto sono accorsi i volontari della Croce Bianca.

Dopo le prime cure in strada l'adolescente è stata trasportata d'urgenza in ambulanza al Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic di Merate, dove è stata ricoverata per coma etilico. Nel giro di qualche ora è fortunatamente riuscita a smaltire la brutta sbornia e riprendersi, ma è stata trattenuta in osservazione nel reparto di Pediatria per accertare che non abbia subito altri danni.

Hanno terminato la serata in ospedale anche un 16enne e un 18enne di Calolziocorte che si sono sentiti male in discoteca. Di quanto successo in questo caso sono stati avvisati anche i carabinieri per cercare di capire se oltre all'alcol i due abbiano assunto qualche altra sostanza. Secondo un recente studio realizzato dai funzionari dell'Asl provinciale, della Prefettura e dagli operatori della comunità Il Gabbiano che si occupano di dipendenze, la fascia di età più a rischio per quanto riguarda il consumo di alcol è proprio quella compresa tra i 14 e i 18 anni.

"In tale fascia il consumo di alcol si caratterizza per il forte valore d’uso intossicante, per una forte rilevanza data agli effetti ricercati di divertimento e sballo e per l’influenza del gruppo dei pari sulle scelte di consumo e sulla messa in atto di azioni rischiose - spiegano gli esperti - Il consumo non è ancora mediato da capacità autoregolatorie stabilizzate ed è fortemente influenzato dalle variabili situazionali e motivazionali associate al contesto di gruppo". Ma anche nelle fascia successiva, quella tra i 19 e i 25 anni di età, ci sono molti pericoli: "I 20enni sono coloro per i quali il consumo di alcol è più consistente e più a rischio, anche per il fatto che, più frequentemente rispetto agli utenti più giovani, i ragazzi di questa età sono alla guida di un mezzo privato e, dunque, maggiormente suscettibili di esporsi a rischi consistenti per la salute e la sicurezza propria ed altrui".

di Daniele De Salvo