Olgiate, 24 ottobre 2011 - Un centinaio di giovani provenienti da ogni parte della Lombardia l’altra notte si sono ritrovati a Consonno, dove hanno improvvisato un rave party che è proseguito sino all’alba. I ragazzi si sono accampati in un prato, non hanno provocato particolari danni, ma quando se ne sono andati si sono lasciati alle spalle una scia di immondizia di ogni genere. Luogo e data dell’appuntamento sono stati diffusi nei giorni precedenti tramite il tam tam della rete e il passaparola.

 

I carabinieri non hanno potuto fare altro che controllare la situazione a distanza e identificare tutti i partecipanti alla festa non autorizzata, i quali ora rischiano una denuncia. L’unico abitante rimasto dell’antica frazione di Olginate si è invece barricato in casa senza naturalmente riuscire a chiudere occhi, un po’ per la musica ad alto volume e in parte per paura di raid vandalici.

 

A lanciare l’allarme è stata Barbara Fumagalli, presidente dell’associazione Amici di Consonno, nata per rivitalizzare e valorizzare quello che oggi viene chiamato il borgo fantasma, dopo il naufragio del folle progetto attuato alla fine degli anni Sessanta che ha trasformato il vecchio nucleo storico in una città dei balocchi o nella Las Vegas della Brianza con la costruzione di improbabili architetture. «Sabato sera sul tardi ho notato una lunga fila di auto dirette verso la frazione - riferisce -. Alcune persone si sono perfino fermate a chiedermi informazioni sulla strada. Ho subito compreso quello che stava succedendo e ho telefonato al 112».

 

Il pensiero è immediatamente tornato al 29 e al 30 giugno del 2007 quando centinaia di giovani, sempre durante un rave, si sono accaniti su quello che resta del parco dei divertimenti a cielo aperto e sulla ex casa di riposo, causando danni per migliaia di euro e costringendo i residenti a chiudersi dentro le loro abitazioni per difendere le proprietà. «Questa volta almeno non abbiamo assistito a scene di devastazione - prosegue la Fumagalli -. Siamo, però, dispiaciuti perché il rave è stato organizzato su un terreno che avevamo sistemato da poco per realizzare un parco pubblico per le famiglie. Abbiamo, inoltre, dovuto raccogliere ogni sorta di rifiuti». Carta, lattine, bottiglie, ma anche mozziconi di spinelli e qualche preservativo.