Lecco, 22 ottobre 2010 - Grande festa ieri pomeriggio alla Camera di Commercio per le lauree di Ingegneria del Politecnico. La cerimonia si è svolta in un clima sereno e goliardico, proprio come si addice all’ambiente universitario. Sono 37 i ragazzi che hanno raggiunto l’agognato traguardo e che, davanti a una platea composta da genitori, fratelli, amici e compagni di corso, sono stati proclamati dottori. Il salone della Camera di commercio è pieno e il silenzio viene imposto solo dall’ingresso degli accademici.

 

L’emozione e la gioia del giorno della laurea non si possono descrivere, come racconta Andrea Invernizzi, dottore in Ingegneria civile con 110 su 110. «Non so che cosa dire - afferma contento -, mi mancano le parole. Ringrazio tutti per aver organizzato questa giornta. Ho sempre pensato che le formalità non fossero importanti, ma devo ricredermi, perché oggi tutto è stato gestito nel migliore dei modi». In realtà il giovane laureato esulta due volte, visto che è uno dei tanti studenti del Politecnico di Lecco che ha scelto di aderire al progetto Time, Top Industrial manager for Europe. L’iniziativa garantisce ai ragazzi di svolgere un percorso di due anni in un’università estera, piuttosto che farne uno nell’ateneo di riferimento.

 

L'iter di studi si allunga di un anno, ma chi si laurea discute la tesi nelle due università frequentate, ottenendo di fatto il doppio riconoscimento accademico. E sono tanti i ragazzi che arrivano e partono dal Polo lecchese, come dimostra l’alta presenza di laureati stranieri presenti nel salone della Camera di commercio. Sono più di dieci, su 37, e provengono dall’Europa, in particolare dalla Francia, ma non mancano gli studenti che arrivano dal Nord Africa e dall’Asia, a dimostrazione del richiamo internazionale esercitato dal Politecnico.

 

A questo proposito, la procalmazione non viene pronunciata solo in italiano, ma anche in inglese, in modo da garantire a tutti i presenti di comprendere. Oltre ai laureati tradizionali, ieri sono stati proclamati dottori anche i primi due studenti del Cerm, master di primo livello in Ingegneria civile e ambientale. Sono due ragazzi russi: Elena Denisova e Igor Rotkin. «Il master - spiega Davide Ucciardo, assistente direttore del corso - si propone di formare la figura del risk manager, quindi un ingegnere capace di valutare gli eventuali rischi di un progetto e di gestire l’emergenza».

 

I ragazzi, oltre ai tradizionali corsi di Ingegneria civile, frequentano dei moduli trasversali e multidisciplinari, ognuno incentrato su un rischio, come, ad esempio, quello idrogeologico. Sono stati proprio i due laureati del Cerm i primi a essere chiamati da Giuseppe Turchini, preside della Facoltà di Edilizia e Architettura, per ricevere l’attestato di laurea. A seguire gli altri 35 ingegneri che sono stati acclamati dottori tra le urla e gli applausi di amici e parenti che hanno assistito alla cerimonia.