Verderio Superiore, 7 settembre 2010 - Scene da «Arancia meccanica» l’altra notte in Brianza, dove quattro energumeni hanno massacrato di botte un  mprenditore e lo hanno rapinato di diverse migliaia di euro. Una follia durata quasi mezz’ora, durante la quale i malviventi hanno anche devastato tutto ciò che passava loro per le mani. Probabilmente avrebbero approfittatopure della moglie e della figlia 16enne della vittima, che si sono chiuse in uno sgabuzzino mentre lui cercava di difenderle. Prima che fosse troppo tardi sono tuttavia arrivate le forze dell’ordine che li hanno costretti alla fuga.
 

Teatro della brutale aggressione una villa di Verderio Superiore. Un’abitazione in mezzo ai campi che si estendono
tra strada dei Roncà e via Cascina San Gaetano, sul confine con Paderno d’Adda di proprietà della famiglia di Luigi Moretto, 55 anni, titolare di due gelaterie a Monza e Seregno.

 

Mancava poco all’alba quando un commando ha fatto irruzione nel giardino distruggendo quanto capitava a tiro. Gli intrusi poi con una sassaiola hanno preso di mira le finestre dell’abitazione. Il proprietario di casa li ha avvisati
che era armato nella speranza di allontanarli, ma i banditi sono riusciti a sfondare a spallate la porta dietro alla quale il padrone di casa li ha aspettati con in mano un bastone di legno pronto a tutto per salvare i suoi cari.

 

Ha menato qualche fendente ma è stato comunque sopraffatto nel giro di breve. «Noi eravamo di sopra e lo sentivamo urlare disperato e di dolore - racconta la moglie, Clara Villa -. Volevano i soldi». Sperando di porre fine all’incubo, ha consegnato il denaro, oltre 5 mila euro in contanti, ma non è bastato.

 


«Pretendevano anche i gioielli - prosegue la donna -. Li ha implorati di andarsene, di lasciarci in pace perchè non avevamo più nulla perchè eravamo già stati derubati. Ma niente, hanno continuato a picchiarlo selvaggiamente». Poi il rumore di una macchina in avvicinamento e il bagliore blu dei lampeggianti dell’autoradio dei carabinieri chiamati dalla stessa moglie.

 

I rapinatori sono così fuggiti disperdendosi in mezzo ai prati e all’oscurità che cominciava ad essere squarciata dal  orgere del sole. Immediata la battuta di caccia che purtroppo non ha dato esito. Sul posto sono intervenuti anche gli
specialisti della scientifica del Nucleo operativo di Merate e del Reparto operativo di Lecco che hanno passato palmo a palmo la villa alla ricerca di indizi e tracce lasciate dai colpevoli.

 

Sono stati repertati anche alcuni campioni di sangue perchè il commerciante inizialmente ha tenuto testa ai quattro,
probabilmente dell’est Europa stando almeno all’inflessione. L’uomo si è infine lasciato convincere a ricorrere alle cure dei medici del Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic.

 

Gli accertamenti clinici hanno evidenziato varie ferite e diverse contusioni, giudicate guaribili con una prognosi di 25 giorni, più un profondo taglio in viso. I dottori per suturarlo hanno applicato alcuni punti. Avrebbero voluto ricoverarlo in
osservazione ma il padre di famiglia si è opposto. «Non ha volute lasciarci sole - riferisce la consorte - è così ha firmato per le dimissioni».