"L'altalena e il vino": esce il disco del duo Aiòra

Una voce potente, quella di Francesca Arrigoni, si fonde con le note morbide del contrabbasso di Nadir Giori

Nadir Giori e Francesca Arrigoni

Nadir Giori e Francesca Arrigoni

Lecco, 13 dicembre 2020 -  Una voce potente, quella di Francesca Arrigoni, si fonde con le note morbide del contrabbasso di Nadir Giori. È il duo lecchese Aiòra, che in questi giorni presenta il primo album: “L’altalena e il vino”. Nove tracce, cover reinterpretate in modo molto intimo. Ci sono brani come “Cara” di Lucio Dalla, “Be my housband” di Nina Simone o “Azzurro” di Paolo Conte.  Entrambi volti noti nel panorama musicale del territorio Nadir e Francesca, un anno fa hanno dato vita al progetto Aiòra che ha debuttato nel novembre 2019 al teatro Gruppo Popolare di Como. Debutto seguito da altre performance legate a momenti di degustazione vino, live in club, locali, interviste radiofoniche

In passato ti sei esibita spesso in situazioni con molti elementi sul palco. Adesso un solo strumento accompagna la tua voce...

«Siamo entrambi senza tasti e di riferimenti ce ne sono pochi. La sensazione è proprio quella di una continua “oscillazione”. È tutto basato sull’intesa che abbiamo e sul raggiungimento di una sensazione di completezza pur essendo così minimali. Questa era la nostra sfida e come spettro sonoro c’è tutto. E’ stato fatto tanto lavoro sull’arrangiamento e sulla costruzione dei brani. Sono cover, ma le abbiamo fatte nostre»”.

Come è nato il disco?

«Queste canzoni arrivano dal primo spettacolo che avevamo messo in piedi. Sono canzoni collegate al vino e all’oscillazione. A volte in modo esplicito e a volte per suggestione. Ne abbiamo selezionate otto, più una nuova. Siamo molto soddisfatti e l’album ha una dimensione un po’ familiare. Perché l’unico ospite è un chitarrista, ed è Francesco Giori, il figlio di Nadir».

Da musicista come vivi questo periodo?

«Il lockdown, con tutte le sue conseguenze, ha riacceso però l’attenzione su degli aspetti che ultimamente si stavano perdendo: l’importanza dell’arte, e in questo caso della musica, per riempire l’anima. Quello è il ruolo dell’artista, soprattutto di questi tempi. È un modo per ricordare che l’arte non è morta, nonostante le continue chiusure e l’impossibilità dell’industria dello spettacolo di continuare la sua attività dal vivo. Anche il nostro disco non è pensato per essere un intrattenimento. È una situazione molto più intima».

L’album “L’altalena e il vino” sarà in vendita sul sito del gruppo www.aiora.info non solo su CD, ma anche su chiavetta USB e in formato digitale.