Lo smart working svuota le città, Kasanova investe sulla provincia

Il colosso brianzolo dei casalinghi punta su 100 nuovi franchising nei centri da 20-30mila abitanti

Uno dei punti vendita Kasanova

Uno dei punti vendita Kasanova

Milano, 3 novembre 2020 - Smart working destinato a diventare strutturale, dopo che la grande sperimentazione obbligata dalla pandemia. E piccoli centri attorno alle metropoli che diventano nevralgici ed escono dall’ombra. Non più paesi “dormitorio“, popolati da pendolari che trascorrono la giornata altrove, ma luoghi vivi e in grado di attrarre nuovi abitanti.

Si aprono quindi opportunità per il commercio in aree finora più periferiche, a discapito di storiche vie dello shopping, come quelle di Milano, che senza turisti e lavoratori stanno vivendo una fase di crisi nera. Nonostante il boom dell’e-commerce i negozi tradizionali resisteranno, solo che i flussi si sposteranno in altre zone, che ora hanno un grande potenziale. Una scommessa sul commercio di prossimità alla base di un progetto di Kasanova, il marchio di articoli per la casa che dalle radici nella piccolissima attività imprenditoriale avviata nel 1968 ad Arcore da Giannina Fontana è diventato in mezzo secolo un colosso con oltre 500 punti vendita, 1.700 dipendenti e un fatturato che nel 2019 ha superato i 300 milioni di euro. Il brand ha intenzione di aprire in un anno un centinaio di nuovi negozi in franchising puntando su cittadine italiane di 20-30mila abitanti, affiancando persone che in un periodo di scosse sul mondo del lavoro sono in cerca di nuove prospettive.

"Kasanova crede nello sviluppo dei negozi in città anche piccole, non solo metropoli – spiega il Ceo Maurizio Ghidelli – perché dopo il lockdown si è aperta una possibilità, grazie allo smart working e alla rete veloce che arriverà a breve, per poter lavorare da casa rivitalizzando il tessuto economico e sociale del luogo dove si vive". Per aprire serve una fidejussione di 50mila euro, e con 50mila euro di capitale iniziale si potrà arredare un negozio e riempirlo di merce dal valore di 60mila euro. Parte quindi, nel pieno della seconda ondata di contagi, un road show rivolto agli investitori che punta su una crescita del commercio di prossimità.