Oriali, altro che vita da mediano: da giocatore e dirigente con Euro 2020 ha vinto tutto

Con il trofeo di ieri nella sua carriera ha alzato tutte le coppe più importanti per club e nazionali: dal Mondiale '82 alla Champions dell'Inter nel 2010

Lele Oriali alza la Coppa

Lele Oriali alza la Coppa

"Una vita da mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i mondiali". Così canta Ligabue in una delle sue più celebri canzoni. Gabriele Oriali, per tutti Lele, da Desio (in Brianza), classe 1952, invece l'Europeo, nella sua carriera da giocatore e da dirigente a vinto tutto, ma proprio tutto quello che conta nel calcio. Più da dirigente che da calciatore, in ogni caso sempre con un ruolo da protagonista e facendo valere una competenza, che a questo punto, non può essere messa in discussione visto che, ovunque sia andato, ha ottenuto grandi risultati.

I titoli da giocatore

Da giocatore Oriali ha vinto 2 scudetti con l'Inter primo nel 1970-71 (ma non certo da protagonista visto che, giovanissimo, nel suo primo anno in nerazzurro annovera 2 presenze) e il secondo (invece da protagonista) nel 1979-80 (Tricolore preceduto da una Coppa Italia nel '77-'78). La sua figura di calciatore resta però indelebilmente legata al Mondiale di Spagna del 1982 quando la nazionale italiana, reduce dalle stagioni del Calcioscommesse, riuscì ad alzare la Coppa del Mondo battendo per 3-1 in finale la Germania. Di quella mitica Nazionale, Oriali costituì il perno centrale della mediana con compiti prettamente di contenimento e recupero palloni. Con l'Inter ha anche disputato una finale di Coppa dei Campioni (la vecchia Champions League) nella sua seconda stagione all'Inter (anche qui non da protagonista vinto che annoverò 0 presenze nella competizione). Finale persa dai nerazzurri 2-0 contro l'Ajax di Cruijff.

I titoli da dirigente

Quello che non ha però vinto da calciatore ha ottenuto da dirigente accompagnatore. A cominciare dall'Europeo 2020. Ieri infatti Oriali era sulla panchina insieme a mister Mancini e ha ottenuto il successo nel trofeo per nazioni (secondo per importanza solo ai Mondiali). Ma questa non è l'unica lacuna che ha colmato da dirigente. Con l'Inter, sempre accanto a Mancini, ma in particolar modo insieme a José Mourinho. Qui ha ottenuto 5 scudetti (tre con il Mancio e due con Mou), tre Coppe Italia e in particolare il 25 maggio 2010 (anno del Triplete) la Champions League, il trofeo continentale per club più importante. Coppa vinta 2-0 dall'Inter in finale contro il Bayern di Monaco allo stadio Santiago Bernabeu.

Ma Oriali non ha vinto solo all'Inter come dirigente. Durante la sua permanenza al Parma (fra il '98 e il '99) la squadra vince la Coppa Uefa (attuale Europa League) in finale contro il Marsiglia, e una Coppa Italia contro la Fiorentina.

Una vita da mediano insomma che, poi tanto da mediano non è stata, soprattutto dietro alla scrivania.

La lettera degli eroi del Mundial

 "Grazie per averci fatto rivivere tutto questo, per averci fatto sentire, ancora una volta, giovani e senza paura e per aver dimostrato che dentro ogni italiano c'è una forza profonda, grande, e spesso imprevedibile, che nei momenti difficili esplode e rende possibili anche le imprese che non lo sembrano. Osate sempre, sognate il futuro che potete costruire. E adesso andate a Londra, scendete su quel campo e date il massimo come avete sempre fatto... le storie belle non finiscono mai! Forza ragazzi". E' la lettera inviata dai campioni del Modiale 1982 agli Azzurri che ieri hanno trionfato a Wembley per Euro 2020. Una lettera corredata dalle firme (fra cui anche quella di Oriali) degli Azzurri dell'82: Dino Zoff, Franco Baresi, Beppe Bergomi, Antonio Cabrini, Fulvio Collovati, Claudio Gentile, Gaetano Scirea (Mariella), Pietro Vierchowod, Giancarlo Antognoni, Beppe Dossena, Gian Piero Marini, Ivano Bordon, Lele Oriali, Marco Tardelli, Franco Causio, Bruno Conti, Daniele Massaro, Alessandro Altobelli, Ciccio Graziani, Paolo Rossi (Federica), Franco Selvaggi, Giovanni Galli, C.T. Enzo Bearzot (Cinzia), All. in seconda Cesare Maldini (Paolo).