"Puo' essere che siamo a un passo dalla guerra in Europa". E' il monito lanciato dal vicecancelliere tedesco, Robert Habeck, come riporta la stampa tedesca. Habeck ha parlato in un'intervista a Rtl e alla vigilia della missione del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, a Kiev e Mosca che ha valutato come "un buon segno". Sulla stessa linea le dichiarazioni che provengono dal Regno Unito che considera "altamente probabile" un'invasione russa dell'Ucraina e il ministro della Difesa britannico paragona la situazione a quella pre-bellica in Europa nel 1938. "C'è un soffio di Monaco nell'aria", ha dichiarato Ben Wallace in una intervista al Sunday Times, paragonando i tentativi negoziali da parte dei alcuni Paesi europei alla Conferenza di Monaco nel 1938, che diede il via libera all'annessione tedesca dei Sudeti cecoslovacchi nella speranza che questo sarebbe bastato a Hitler. "Potrebbe essere che (Putin) spegne i carri armati e ce ne andiamo tutti a casa, ma c'è un soffio di Monaco nell'aria, che tira da qualche parte in Occidente" ha detto Wallace, secondo cui Mosca "potrebbe invadere in qualsiasi momento l'Ucraina".
Usa
Antony Blinken ha ribadito che la Russia potrebbe creare un "falso pretesto" per invadere l'Ucraina. «Nessuno dovrebbe sorprendersi se la Russia creerà un incidente per giustificare l'azione militare che aveva pianificato da sempr"», ha detto il segretario di Stato Usa che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Il Papa chiede all'Angelus "ogni sforzo per la pace".
Fuga dal Donbass
Alcuni dipendenti della Missione speciale di osservazione dell'Osce in Ucraina dell'Est stanno lasciando l'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk. Lo riporta l'agenzia russa Interfax, riferendo che questa mattina "sei auto hanno attraversato la linea di contatto al checkpoint Oleksandrivka (un sobborgo di Donetsk) in direzione dell'Ucraina". Secondo la fonte di Interfax, questo indicherebbe l'inizio dell'evacuazione degli osservatori Osce da Donetsk: in precedenza, normalmente, solo due o tre veicoli di pattuglia della missione hanno attraversato la linea di contatto.
Botta e risposta
Gli Stati Uniti non hanno condotto operazioni nelle acque russe: lo ha detto il portavoce dell'esercito americano, Kyle Raines, respingendo cosi' le accuse di Mosca a Washington relative alla presenza di un sottomarino statunitense nelle acque territoriali della Russia. "Non renderò note le posizioni dei nostri sottomarini, ma posso dire che voliamo, navighiamo e conduciamo operazioni in sicurezza nelle acque internazionali", ha precisato Raines in una nota diffusa da alcuni media internazionali.