Trump a processo per l'impeachment, in attesa di tornare in pista

Considerate le forze in campo al Senato, l'assoluzione appare scontata. Ma anche tra i Repubblicano in molti vorrebbero liberarsi di The Donald

E' gelo tra Trump e una parte dei Repubblicani, ma l'impeachment potrebbe fallire

E' gelo tra Trump e una parte dei Repubblicani, ma l'impeachment potrebbe fallire

Washington, 9 febbraio - Donald Trump torna al centro della scena con il processo d‘impeachment al Senato, il secondo al quale viene sottoposto, come non era mai accaduto prima a un inquilino della Casa Bianca. Il capo d‘imputazione è pesante: “Istigazione all‘insurrezione“ per l‘assalto al Congresso mentre i parlamentari ratificavano la vittoria di Joe Biden, il6 febbraio. Per i deputati dem che guidano l‘accusa, è stato “il piu‘ grave reato mai commesso da un presidente“. Per i legali di Trump, il vero obiettivo dei democratici è “silenziare un oppositore“ con una “sfrontata azione politica“, che sarebbe incostituzionale perché si tratta di un presidente non più in carica. Per la difesa l’accusa sarebbe infondata anche perché l‘attacco sembra sia stato pianificato prima del controverso discorso all‘Ellipse del 6 gennaio.

 Liberarsi politicamente di Trump piacerebbe però tanto ai democratici quanto all’ala più moderata dei repubblicani, per i quali l’ex presidente è una figura ingombrante sulla marcia verso il futuro. Ma la base conservatrice del Grand Old Party, quella nazione rossa che inondava i suoi comizi, resta saldamente trumpiana. L’assoluzione (e nel giorno di pochi giorni) viene data per altamente probabile. Ai dem servirebbe l’appoggio di almeno 17 repubblicani per condannare Trump, in un Senato spaccato a metà, letteralmente fifty-fifty. Uno scenario improbabile.  I repubblicani che votassero per la condanna, rischierebbero lo schianto alle primarie del 2022. La campagna per elezioni di metà mandato inizierà subito dopo il processo d’impeachment e il “fattore Trump” sarà comunque cruciale nel definire le sorti dei candidati Gop. “Penso che Trump sara’ il vitale leader del partito repubblicano. E’ molto popolare e sara’ assolto”, profetizza Lindsey Graham, fedele alleato di The Donald che ha collaborato con la sua squadra di difesa pur avendo criticato il discorso dell’ex presidente nel giorno dell’assalto al Capitol.

I senatori Gop di fatto si sono già espressi quando il mese scorso hanno votato in 45 su 50 a favore di una mozione che giudica incostituzionale il processo d’impeachment di Trump visto che non e’ piu’ presidente. Alcuni giuristi concordano, come osserva il giornalista conservatore Byron York nella sua newsletter. “Presidente significa presidente” e Trump non è più in carica, segnala York citando l’Articolo secondo, quarta sezione della Costituzione. Il processo d’impeachment “serve a rimuovere” un presidente e non a punire un ex funzionario pubblico, prosegue l’analista, sottolineando la mancanza di precedenti, come indicato anche dai costituzionalisti John Yoo e Robert Delahunty. Ma è altrettanto vero, come sostengono i dem, che la Costituzione non proibisce l’impeachment di ex funzionari pubblici e dunque di ex presidenti. 

Il primo atto di questo secondo impeachment  al Senato, saranno proprio le 4 ore di dibattito sulla costituzionalita’ di questo processo. Per entrare nel vivo con le argomentazioni iniziali bisognerà aspettare mercoledì intorno alle 12, con 16 ore a disposizione sia per i manager e sia per la difesa. Sabato ci sara’ un break, come chiesto dagli avvocati di Trump per rispettare lo Shabbat ebraico, e si riprendera’ domenica. Trump non ha paura di essere condannato ma non ha accettato di testimoniare. Si godrà lo spettacolo da Mar-a-Lago, in Florida, in attesa di tornare a far sentire la sua voce, presto, su una nuova piattaforma social.

 In un documento di 78 pagine, i legali di Donald Trump, David Schoen e Bruce Castor, dettagliano le argomentazioni della difesa e chiedono l’archiviazione del suo secondo processo d’impeachment, in scena oggi al Senato. “La verità è che coloro che hanno fatto irruzione al Congresso lo hanno fatto per conto loro e per ragioni loro, e per questo sono perseguibili penalmente”, si legge nel documento dei legali di Trump, anche quest’ultimo pieno di refusi come i precedenti. L’ex presidente ha assunto Schoen e Castor il mese scorso dopo le dimissioni del suo originario team di difesa guidato da l’avvocato della South Carolina Butch Bowers, a quanto pare per divergenze sulla strategia legale. L’ex presidente punta a superare lo scoglio per poter tornare ad essere il convitato di pietra della politica amercana, in attesa delle elezioni di mid-term, tra due anni, e poi di quelle per il successore di Biden. E.F.