Pechino - Il caso Larry Nassar e il movimento #MeToo hanno dato forza a tante donne di denunciare abusi e violenze sessuali. Un'onda che si è propagata in tutto il mondo coinvolgendo celebrità e personaggi pubblici. Questa volta però a finire nel mirino è stato un ex leader del Partito Comunista cinese. Peng Shuai, stella del tennis femminile nonché ex numero uno del ranking di doppio, ha denunciato il vice premier ormai in pensione Zhang Gaoli di averle fatto pressioni per ottenere prestazioni sessuali. L'ex campionessa di Wimbledon e Open di Francia ha scritto un lungo post sul social cinese Weibo in cui fa cenno a una relazione intermittente di almeno 10 anni:
"Perché sei dovuto tornare da me, portarmi a casa tua per costringermi a fare sesso con te? Sì, non ho alcuna prova, ed è semplicemente impossibile avere prove", ha scritto la tennista. "Non riesco a descrivere quanto fossi disgustata, e quante volte mi sono chiesta se sono ancora un'umana? Mi sento un cadavere che cammina. Ogni giorno recitavo, quale persona è la vera me?". Le parole di Peng però hanno avuto vita breve. La censura infatti ha preso il via con una velocità e una ferocia mai viste in nessuno dei precedenti casi #MeToo del Paese.
Il suo lungo post, pubblicato poco dopo le 22 di martedì, è stato cancellato dopo meno di 30 minuti. Inizialmente le sue parole sono circolate ampiamente sui social media e nei gruppi di chat private, ma presto anche questi sono stati censurati, insieme ad altri post che discutevano del caso. L'account verificato di Peng, che ha più di mezzo milione di follower, rimane su Weibo ma è stato escluso dalle ricerche. Anche tutte le sezioni dei commenti sotto i suoi post precedenti sono state chiuse.
L'autenticità del post non si è potuta verificare e l'entourage dell'atleta ha rifiutato di commentare. Ma anche Zhang Gaoli, da parte sua, non ha smentito pubblicamente l'accusa. Le imbarazzanti rivelazioni arrivano a pochi giorni da un importante conclave del Partito Comunista Cinese (PCC) convocato a Pechino per i prossimi giorni con i massimi leader del Paese.
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