Scacchi e guerra: addio Europa, i russi votano per entrare nella Federazione asiatica

La scelta dopo l'annullamento delle Olimpiadi degli scacchi che si sarebbero dovute tenere a Mosca. Il caso del campione Kariakin, escluso dai grandi eventi per il suo sostegno a Putin

Scacchi (Archivio)

Scacchi (Archivio)

Gli scacchi sono una dei giochi più apprezzati in Russia. E' lunga la lista dei campioni di una scuola che ha consegnato alla storia di questa disciplina partite e scontri memorabili, ai tempi della cortina di ferro - quando le sfide fra assi sovietici e americani erano fra le declinazioni della guerra fredda - e nelle epoche attuali. Ma storica fu anche la rivalità fra Garri Kasparov (oggi fra i principali oppositori di Vladimir Putin) e Anatolij Karpov: i due, diversi per stile di gioco e carattere (oltre che per fedeltà al Cremlino) si sono affrontati in 144 partite per il campionato del mondo. In 21 occasioni ha vinto Kasparov, 19 volte ha prevalso Karpov. Le "patte" sono state 104.

Garry Kasparov (archivio)
Garry Kasparov (archivio)

E gli scacchi restano tuttora molto popolari a Mosca e dintorni. Fra i migliori giocatori al mondo c'è Sergej Kariakin, il più giovane gran maestro della storia, titolo "conquistato" a 12 anni. Storia significativa la sua dato che il giocatore classe 1990 è nato a Siinferopoli, la seconda città della Crimea, regione contesa fra Ucraina e Russia, che l'ha annessa nel 2014 con un blitz militare che è considerato la scintilla della situazione di crisi che ha portato all'inizio del conflitto fra Kiev e Mosca culminato con la recente invasione dell'Ucraina. E proprio il sostegno dichiarato all'attacco voluto da Putin è costato a Kariakin l'esclusione dal Grand Chess Tour, il principale circuito scacchistico mondiale.

Oggi, giovedì 14 aprile, è stata resa nota un'altra notizia che lega scacchi e guerra. I componenti del board della Federazione scacchistica russa, infatti, hanno votato all'unanimità per entrare a far parte della Federazione scacchistica asiatica. La news è stata diffusa dalla Tass, l'agenzia di stampa statale russa, che non ha offerto dettagli sui motivi della scelta. Facile pensare, però, che il "trasferimento" in Asia abbia a che fare con la scelta della Federazione internazionale di annullare le Olimpiadi di scacchi in programma a Mosca in estate e, più in generale, con la tensione creatasi fra Russia ed Europa in seguito ai fatti ucraini e le "sanzioni" sportive che hanno colpito Mosca.

"Il 14 aprile si è tenuta una riunione in videoconferenza della Federazione scacchistica russa - fa sapere la Tass, dando conto di una nota dell'ufficio stampa della Federazione stessa - durante la quale i componenti del board hanno votato all'unanimità l'ingresso nella Federazione asiatica". Fra le nazioni che fanno parte della Federazione asiatica ci sono Australia, Cina, India, Giappone, Kazakhstan, Uzbekistan, Tajikistan, Emirati Arabi Uniti e Singapore.