Giovedì 18 Aprile 2024

R. Kelly, condanna a 30 anni per la star di I believe I can fly

Il giudice: "Adescò minorenni". Per il cantante R&B la procura di New York aveva chiesto "oltre 25 anni"

New York, 29 giugno 2022 - Finisce con una condanna pesantissima il processo a R. Kelly, l'ex cantante di "I believe I can fly" imputato per aver adescato a scopo sessuale donne e bambini. Il giudice - come riporta Fox News - lo ha condannato a 30 anni di prigione. Accolta la richiesta della Procura che chiedeva "oltre 25 anni" di carcere. La vicenda giudiziaria della ex star è stata seguitissima negli Stati Uniti e l'udienza di oggi rappresenta la parola fine, dopo che lo scorso settembre Kelly era stato riconosciuto colpevole. Da allora il cantante R&B, 55 anni, è detenuto al Metropolitan Detention Center in Brooklyn.

Una vittima di Kelly abbracciata da una sostenitrice (Ansa)
Una vittima di Kelly abbracciata da una sostenitrice (Ansa)

La sua nuova squadra di difensori alla fine non è riuscita a ottenere una pena più mite. I legali erano gli stessi che avevano fatto rimettere in libertà il comico Bill Cosby dopo una condanna per molestie sessuali.  La tesi degli abusi che lo stesso cantante avrebbe subito anche in famiglia durante l'infanzia non ha convinto il giudice. Parecchie vittime, tra queste alcune che avevano testimoniato l'anno scorso, si sono presentate oggi in aula per descrivere l'impatto che le azioni di Kelly hanno avuto sulle loro vite."Mi hai fatto fare cose che mi hanno spezzato lo spirito. Volevo letteralmente morire per quello che mi hai fatto", ha detto una donna. Un'altra, vittima di Kelly quando aveva 17 anni, ha detto alla corte dopo la sentenza di averle "ridato la fede".

Poco prima del verdetto, è giunta notizia che un fan di Kelly è stato incriminato per minacce a tre procuratrici che hanno contribuito a far riconoscere la colpevolezza del musicista. Christopher Gunn,  39 anni, aveva postato su YouTube video tesi a scagionare il cantante dalle accuse. Ma in uno di questi viideo, trasmessi in streaming in ottobre, l'uomo avrebbe fatto gravi minacce di violenza fisica e anche di morte nei confronti delle magistrate. "Se Kelly va giù, tutti vanno giu", aveva detto Gunn nel video facendo i nomi delle tre procuratrici.