Milano, 7 febbraio 2021 - Restano ancora vane le ricerche dei tre scalatori - l'islandese John Snorri, il pakistano Ali Sadpara e il cileno Juan Pablo Mohr - dispersu sul K2, nonostante i soccorsi lanciati dalle autorità pakistane: gli elicotteri impegnati nella missione e gli scalatori locali che si sono uniti alle ricerche non sono ancora giunti ai risultati sperati. "Un secondo elicottero che si è unito alle ricerche non ha trovato traccia degli scalatori scomparsi. L'equipaggio e un fotografo al seguito sono riusciti a tracciare il percorso fino ad un'altezza di 7mila metri" ha detto all'Ansa il segretario del Club Alpino pachistano, Karrar Haidri.
Resta dunque tragico il bilancio provvisorio della seconda spedizione invernale del 2021 sul K2: oltre ai tre alpinisti dispersi mentre erano impegnati nell'attacco finale agli 8.611 metri della vetta, l'impresa è costata la vita all'alpinista bulgaro Atanas Georgiev Skatov e prima di lui allo spagnolo Sergio Mingote Moreno e al russo-americano Alex Goldfarb.
Nel tentativo era impegnata anche l'italiana Tamara Lunger, 34enne del Sud Tirolo, che è riuscita a scendere fino al campo base avanzato. A spiegare la situazione, via social, è Chang Dawa Sherpa che si trova al campo base: "Da più di 30 ore non abbiamo loro notizie e i loro localizzatori Gps sono spenti". Inizialmente era presente anche Sajid Ali, ventenne figlio di Sadpara, poi tornato indietro a causa del malfunzionamento del suo regolatore di ossigeno. Ha passato la notte al campo base attendendo il ritorno dei tre, ma l'ultimo avvistamento è stato a circa 7900 metri alle 10 del mattino, ora locale, di ieri.
Il K2, conquistato per la prima volta nel 1954 dalla spedizione italiana di Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, è stato fino a poche settimane fa l'unico degli ottomila non scalato in inverno. Con i suoi 8.611 metri è la seconda vetta più alta del mondo.