Isola di Jersey, la "guerra del pesce" è finita. Durerà la tregua tra inglesi e francesi?

Tensioni nel dopo-Brexit tra due popoli che per secoli se le sono date di santa ragione

Un peschereccio francese

Un peschereccio francese

Isola di Jersey - I pescatori francesi fanno marcia indietro, così come le due due unità da guerra della Royal Navy mandate da Boris Johnson a presidiare Jersey, isola nel canale della Manica a una ventina di chilometri dalla costa della Normandia ma dominio della corona britannica. Che ancora una volta non è andata tanto per il sottile quando si tratta di difendere un proprio possedimento come avvenne ai tempi delle Falkland-Malvinas. Contrariamente all'invasione dell'Argentina che nel 1982 innescò la guerra nel sud Atlantico, questa volta la Francia si è limitata alla minaccia di ritorsioni, fino alla provocazione di tagliare la corrente elettrica a Jersey. All'origine di quella che è già stata ribattezzata la "guerra del pesce" tra Francia e Inghilterra c'è appunto l'accesso dei pescatori europei alle pescosissime acque britanniche - ricche soprattutto di merluzzo capesante -, che nel post-Brexit è regolato dall'accordo siglato lo scorso 1° gennaio. Adesso la parola passa alla politica ma quanto durerà la tregua tra due popoli che per secoli si sono guardati in cagnesco?

Le isole

L'accordo

La protesta

La storia

La Guerra dei Cent'anni

Trafalgar 

Il D-Day

L'Isola nel Canale della Manica
L'Isola nel Canale della Manica

Le isole

Oltre a Jersey - che è anche la più grande - le isole del Canale nella Manica sono Guernsey e le isolette di Alderney, Herm e Sark. Gli abitandti sono circa 165mila, tutti cittadini britannici nonostante non facciano parte del Regno Unito ma siano dipendenza della Corona. Riconoscono la regina Elisabetta II come loro capo di Stato, Londra è responsabile per la politica estera e di difesa, ma non hanno rappresentanti nel Parlamento britannico. Hanno un proprio governo e assemblee, ma godono di un proprio sistema legale tant'è che è considerato un paradiso fiscale.

L'accordo

L'accordo - entrato in vigore lo scorso 1° gennaio - prevede un periodo di transizione fino all'estate del 2026, quando i pescatori europei rinunceranno al 25% del pescato nelle acque britanniche, l'equivalente di 650 milioni di euro all'anno. L'intesa prevede poi una rinegoziazione annuale. Fino al 2026, i pescatori Ue mantengono l'accesso garantito alle aree tra le 6 e le 12 miglia nautiche al largo della costa britannica, zona nota per l'abbondanza di pesce e per la tranquillità della navigazione. Tuttavia, devono richiedere nuove licenze.

La protesta

Il governo di Parigi e i pescatori francesi sostengono che Londra si stia allontanando dall'accordo post-Brexit, un tema che era stato già esplosivo durante i lunghi negoziati tra Londra e Bruxelles. I francesci sostengono che i loro dirimpettai stiano mettendo in atto una vera e propria violazione dei patti inasprendo le condizioni per l'ingresso. Per ottenere la licenza necessaria, le navi con la bandiera francese devono dimostrare che pescavano già nella zona nel periodo di riferimento 2012-2016. Nessun problema, in teoria, per i grandi pescherecci dotati di "Vessel Monitoring System" (VMS), che registra la posizione giorno per giorno. Per le barche di meno di 12 metri esenti dall'obbligo di geolocalizzazione la questione però diventa più complessa. Altro scoglio: quando un'imbarcazione è recente, vale a dire varata dal 2016, bisogna dimostrare che quella che la precedeva navigava anch'essa in acque britanniche. Un eccesso di burocrazia che non a caso per ora ha portato Londra a concedere solo 41 licenze delle 344 richieste.  

 La storia

La bandiera normanna
La bandiera normanna

La Normandia deve il suo nome ai Vichingi - chiamati appunto Northmanni o Normanni, ovvero uomini del nord - che dalla Scandinavia compivano incursioni spingendosi fino a Parigi seguendo il corso della Senna. In cambio di un accordo di vassallaggio, i re Carolingi concessero l'autonomia alla Normandia che di fatto rimase un ducato indipendente sino al 1204 quando, dopo la vittoria nella battaglia di Hastings da parte di Guglielmo il Conquistatore, farà parte della corona d'Inghilterra. Non è un caso che quando Guglielmo I si presentò nell'abbazia di Westminster come duca di Normandia e quindi anche vassallo del re di Francia. E non è un caso su sulla bandiera normanna compaiano tutt'ora due leoni (in realtà in origine erano leopardi), come voluto proprio da Riccardo Cuor di Leone nel 1198. In realtà originariamente erano tre, proprio come quelli che anche oggi compaiono nello stemma araldico della corona britannica. Da allora anche le isole Jersey situate nel golfo di Saint Malò, oggi capitale della vela ma famosa nei secoli per essere stata città di corsari. Gli abitanti in francese si chiamano "malouins" e la storia vuole che siano stati proprio i pirati francesi a fondare appunto le Malvinas, nome argentino delle Falklands che deriverebbe da "malouinas". 

La Guerra dei Cent'anni

Il difficile rapporto tra i vassalli inglesi e i re francesi sfociò in aperto conflitto portando alla Guerra dei cent'anni che durò, tra varie interruzioni, tra il 1337 al 1453. Al centro la questione dinastica sulla corona francese rivendicata nel 1336 da Edoardo III d'Inghilterra e duca d'Aquitania in quanto nipote di Filippo IV di Francia. La guerra dei cent'anni è uno dei capitoli fondamentali dell'Europa e in storiografia coincide con la fine del Medioevo. Sul piano geopolitico il successo dei francesi e mito di Giovanna d'Arco portò l'Inghilterra a perdere tutti i possedimenti sul continente e a chiudersi in un isolazionismo, la cui conseguenza fu lo sviluppo della potenza marinara che creò le basi del futuro impero. 

Trafalgar  

L'ammiraglio Oratio Nelson
L'ammiraglio Oratio Nelson

Tra le sfide Francia-Inghilterra c'è la famosa battaglia navale di Trafalgar che nel 1805 segna la vittoria della Royal Navy sulla flotta franco-spagnola. La vittoria di Trafalgar chiuse definitivamente il secolare duello anglo-francese per il controllo degli oceani: Napoleone dovette rinunciare all'invasione della Gran Bretagna, che diventò la padrona assoluta dei mari fino alla prima guerra mondiale. L'ammiraglio Oration Nelson, che morì poco dopo per la ferita di un moschetto che gli perforò un polmone, fu celebrato come eroe nazionale e gli fu dedicata la famosa statua che ancora oggi campeggia nell'omonima Trafalgar squadre, a Londra, su cui si affaccia tra gli altri edfici la National Gallery. 

Il D-Day

Francia e Regno Unito si ritroveranno anni dopo fianco a fianco quindi nella Prima guerra mondiale e soprattutto nella Seconda. Con il nome in codice di operazione Overlord, il 6 giugno 1944 inizia lo sbarco in Normandia,  con cui le forze alleate durante la seconda guerra mondiale aprono un secondo fronte (dopo quello in Sicilia un anno prima) per piegare la resistenza della Germania nazista e puntare su Berlino. Lo sbarco avvenne sulle spiagge denominate Utah e Omaha, Sword, Juno e Gold che si trovano in un'area della Normandia più a est rispetto all'isola di Jersey e Saint-Malo.