Gorbaciov compie novant'anni

Gli auguri di Mattarella al padre della perestroika più amato all'estero che in Russia

Mikhail Gorbachev

Mikhail Gorbachev

Mosca - Michail Gorbaciov compie oggi novant'anni e tra i molti messaggi di auguri c'è anche quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto tributare "stima e considerazione" al papà della perestroika (ristrutturazione economica) e l'artefice della glasnost (trasparenza) "chiamato ad assumere le più alte responsabilità politiche nel suo Paese, ella ha saputo interpretare profonde aspettative di rinnovamento e ha fornito un coraggioso contributo - sottolineato dalla attribuzione del Premio Nobel per la Pace - al superamento di consolidate tensioni internazionali e alla ricomposizione di fratture che per decenni hanno segnato la vita del nostro continente. È con sentimenti di sincera gratitudine che le rinnovo vivissimi auguri di buon compleanno". Ma chi è stato e soprattutto da dove è partito il leader che in politica estera ha avviato la distensione Usa-Urss e il processo di disarmo nucleare e in politica interna ha dato il via a un processo di modernizzazione che ha portato al collasso del vecchio pachiderma russo e della sua economia dirigista? Ecco la storia di un uomo unico, che non ha ancora saputo trasformare il suo ruolo nella storia in un'esperienza condivisa dai suoi stessi compatrioti, che ancora gli imputano il crollo dell'ex Urss e per per questo oggi, nel giorno del suo novantesimo compleanno, è più amato all'estero che non nel suo Paese.

Il leader russo Vladimir Putin
Il leader russo Vladimir Putin

Gli auguri di Putin

Su un messaggio di auguri pubblicato online dal Cremlino Vladimir Putin ha voluto fare gli auguri a Gorbaciov sottolineando la sua importanza nella storia del mondo: "Lei appartiene di diritto alla costellazione degli uomini di Stato notevoli, distinti ed eminenti dei tempi moderni che hanno esercitato un'influenza significativa sul corso della storia della patria e del mondo". In passato però il padre della perestroika ha ha spesso criticato Putin per le sue tendenze autoritarie, e si è scagliato contro il partito putiniano Russia Unita affermando che "assomiglia alla peggior copia del Pcus". 

Michail Gorbaciov
Michail Gorbaciov

L'ultimo segretario del Pcus

Michail Gorbaciov nasce il 2 marzo del 1931 nel villaggio di Privolnoye, nel nord del Caucaso. Gorbaciov inizia a lavorare come meccanico di macchine agricole e poi, dopo la laurea in legge a Mosca, si iscrive al Partito comunista nel 1952, diventa deputato al Soviet Supremo nel 1970, entra nel Comitato centrale del Pcus l'anno dopo, quindi nella segreteria nel 1978, per arrivare nel 1980 a far parte del Politburo, il "sancta sanctorum' del potere in Urss". E' stato l'ultimo segretario del Partito comunista dell'Unione Sovietica, il padre della "perestoika" (ristrutturazione economica) e artefice della glasnost (trasparenza), le due parole chiave alla base delle trasformazioni avviate, quando, l'11 marzo del 1985, prese il posto di Konstantin Cernenko alla guida del Pcus. Con lui il partito assume un nuovo corso dopo l'era dei pachidermi alla Leonid Breznev, morto nel 1982 alla guida del partito quando ormai la malattia l'aveva paralizzato da tempo. Non è un inizio il facile il suo perché dopo poco più di un anno (26 aprile 1986) deve fronteggiare il disastro alla centrale atomica di Chernobyl, l'incidente nucleare più grave della storia insieme a Fukushima del 2011, che lancia scure ombre sulla potenza russa ormai in fase di sfaldamento.

Mikhail Gorbachev con Ronald Reagan
Mikhail Gorbachev con Ronald Reagan

Schiaffo alla Guerra fredda

Due anni dopo entra di diritto nella storia quando a Washington, l'8 dicembre 1987, firma con l'allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty). E' uno schiaffo a decennei di Guerra Fredda e tensioni, l'inizio di una nuova era che porterà Michail Gorbaciov a ricevere porima (1989) a Medaglia Otto Hahn per la Pace e, nel 1990, il Nobel per la pace. Nel 1989 non si oppone agli sconvolgimenti che seguono al crollo del muro di Berlino, che porterà al definitivo tramonto dell'Urss e del blocco sovietivo, il più grande sconvolgimento geopolitico del secolo scorso.    

Putin con Eltsin
Putin con Eltsin

Il rapporto con Eltsin

Appena diventato segretario generale del Pcus, nel 1985 Gorbaciov  chiamato a Mosca, da Sverlovsk (oggi Ekaterinburg), Boris Eltsin che in seguito, dopo anni di rivalità, lo scavalcherà per prenderne il posto al Cremlino. Proprio il suo tormentato rapporto con Eltsin però conferma lo spirito laico che Gorbaciov tenta invano di manifestare nei suoi anni al potere: per la prima volta nel 1987 un membro del politburo del Pcus in disaccordo con il segretario generale si dimette, e non viene costretto all'esilio o peggio ancora a una fine prematura. Dopo le dimissioni dall'organo supremo del partito, Eltsin continua la vita politica, e con un successo che a Gorbaciov sarebbe stato, politicamente, fatale. Era stato proprio il modernizzatore scalpitante Eltsin a gettare le basi, prima ancora del golpe conservatore che aprì la strada all'allontanamento di Gorbaciov dal potere, all'indipendenza della Russia con le elezioni presidenziali del giugno del 1991. 

Giovanni Paolo II riceve Michail Gorbaciov
Giovanni Paolo II riceve Michail Gorbaciov

Dal Papa

Nel 1989 Giovanni Paolo II riceve Mikhail Gorbaciov in udienza privata al Vaticano è stato il primo leader sovietico a incontrare un Pontefice. L'incointro ha pure una volte simbologia perché di fronte ci sono due uomini divisi dalla storia: da una parte il polacco Karol Woytjla, che sin da giovane ha dovuto fare i conti con il potere oppressore del comunismo di cui Gorbaciov comunque è l'estensione.

Gorbaciov con la moglie Raissa
Gorbaciov con la moglie Raissa

Il grande dolore

Nel settembre del 1999 perde la moglie Raissa, mai amata dai russi per il suo ruolo da comprimaria (e anche per lo shopping a cui si dedicava nel corso delle missioni all'estero del marito), compagna e consigliera di una vita. "Io e Raissa abbiamo convissuto quasi 50 anni senza mai separarci ed essere di peso l'uno per l'altra. Insieme siamo stati sempre felici", ha scritto nell'autobiografia romanzata "A tu per tu con me stesso" pubblicata in Italia nel 2013.  

L'impegno 

Michail Gorbaciov oggi vive solo ma è ancora impegnato contro con la sua fondazione nella difesa della pace e dei diritti umani.