Covid, conclusa missione Oms in Cina: "Non ancora identificato l'animale di provenienza"

Per gli esperti non ci sono indicazioni che il virus fosse a Wuhan prima di dicembre 2019. Ora il lavoro di tracciamento dell'origine del virus procederà nel resto del mondo

Il team degli esperti dell'Oms al lavoro in Cina

Il team degli esperti dell'Oms al lavoro in Cina

Pechino, 9 febbraio 2021 - Due incognite e nessuna certezza. Si è concluso così il lavoro congiunto in Cina del team di esperti dell'Oms e di Pechino. Sfatate le poche quasi-certezze su luogo e data di origine del virus e sull'animale di provenienza. Dopo un soggiorno di quattro settimane a Wuhan, il team internazionale di esperti cinesi e dell'Organizzazione mondiale della sanità  ha annunciato di non essere in grado di svelare le origini della pandemia di Covid-19. Gli esperti ritengono che sia ''altamente improbabile'' la teoria della "fuga" del virus da un laboratorio ma hanno ammesso di non essere riusciti a identificare l'animale che ha dato origine alla malattia. Secondo il team dell' Oms ci possono essere anche possibilità che il virus sia stato trasmesso all'uomo attraverso il cibo congelato - teoria fortemente promossa dai media statali cinesi - ma è molto più probabile per gli esperti che il virus si sia riversato da un animale all'uomo, direttamente o tramite un intermediario. 

"Non ci sono tracce sostanziali della diffusione del coronavirus in Cina prima della fine del 2019. E non ci sono prove che circolasse a Wuhan prima del dicembre del 2019" ha detto in conferenza stampa a Wuhan il professor Lian Wannian, a capo della delegazione di 17 esperti cinesi che ha affiancato quella di 17 scienziati internazionali dell'Oms, provenienti da 10 Paesi diversi. Ora il lavoro di tracciamento dell'origine del Covid-19 procederà nel resto del mondo e "non sarà vincolato ad alcuna località", ha aggiunto Wannian, precisando che la Cina sosteniene "il lavoro e l'azione dell'Oms". 

Altra incognita: l'animale da cui si è diffuso il coronavirus "non è stato ancora identificato". Le informazioni raccolte dalla missione congiunta Oms e Cina a Wuhan "suggeriscono che l'origine del coronavirus è animale", ma "la ricerca per la possibile rotta di penetrazione del virus nelle specie animali è ancora un lavoro in corso d'opera". Lo ha dichiarato il capo della missione dell' Oms a Wuhan, Peter Ben Embarek. "Un salto diretto dai pipistrelli agli umani non è probabile", ha spiegato, visto che a Wuhan e dintorni non vi è una grande popolazione di questi animali. 

Rimane in piedi l'ipotesi pangolini e felini come primi portatori del coronavirus, ma l'Oms ha consigliato di andare avanti con gli studi a riguardo. Embarek ha ammesso che la missione sul campo "non ha stravolto le convinzioni che avevamo prima di cominciare" circa le origini del virus. Il funzionario Oms ha poi sottolineato che non si è riusciti a scoprire come il virus sia entrato nel mercato Huanan di Wuhan, epicentro del primo focolaio noto della malattia, a fine 2019, e ha detto che servono ulteriori studi sul ruolo dei cibi surgelati come "superfice per la trasmissione del virus agli esseri umani".