Cina, Xi Jinping nuovo Mao: eletto per la terza volta segretario del partito comunista

Il vice è Li Qiang ,responsabile del partito di Shanghai

Pechino, 23 ottobre 2022 -  Più potente che mai come solo Mao lo è stato in Cina: il presidente cinese, Xi Jinping, si assicura un terzo, storico, mandato da segretario generale del Partito Comunista Cinese e promuove i suoi alleati più' stretti al vertice del partito, il Comitato Permanente del Politburo.

Si conclude così la settimana politica cinese scandita dal ventesimo Congresso del Pcc. I nuovi alti dirigenti politici cinesi, con in testa lo stesso Xi, si sono presentati davanti alle telecamere dei media stranieri e cinesi alla Grande Sala del Popolo, su piazza Tiananmen, al termine della prima sessione plenaria del Comitato Centrale emerso dal Congresso.

Con la rielezione di oggi, Xi rompe con la tradizione del doppio mandato alla guida del partito, a cui si erano attenuti i suoi due predecessori, Jiang Zemin e Hu Jintao, e si conferma come il leader più' potente dai tempi di Mao Zedong. Xi e' da ieri "nucleo" dell'intero partito, in virtù di una modifica alla Costituzione del Pcc, e il suo pensiero è la "guida" di tutti i 96 milioni di iscritti. Xi rinsalda quindi la sua leadership, che appare ormai incontrastata, nonostante la frenata della crescita, il protrarsi delle restrizioni anti-pandemiche e il deterioramento dei rapporti con gli Stati Uniti e l'Occidente, inasprito dagli stretti legami con la Russia di Vladimir Putin. Nell'ordine di apparizione, con Xi al centro dei sette, in seconda posizione si trova Li Qiang, segretario del partito di Shanghai, che appare candidato a sostituire il primo ministro uscente, Li Keqiang, nella primavera prossima, quando verranno rinnovate le cariche statali. Anche in questo caso c'e' una rottura con la tradizione: Li andrebbe a ricoprire la carica senza avere avuto esperienza come vice premier.

Le parole di Xi

"Raggiungeremo la nostra destinazione. Non saremo scoraggiati da forti venti, acque agitate o anche tempeste pericolose, perché la gente ci darà sempre fiducia. Cavalcheremo sempre la tempesta con la nostra gente prendendo le loro priorità come nostre e agendo secondo i loro desideri, continueremo il duro lavoro per trasformare la loro aspirazione a una vita migliore in realtà", ha detto Xi. Nel cammino che ci attende, "andremo sempre avanti con la riforma autoimposta. Un partito politico può raggiungere una grandezza duratura solo se rimane impegnato nella sua aspirazione originaria nonostante le molte difficoltà che ha attraversato", ha continuato il presidente, per il quale il Pcc "può diventare invincibile solo se rimane impegnato nell'autoriforma anche se ha avuto un passato glorioso". Di fronte a nuove sfide e test nel viaggio "che ci attende, dobbiamo rimanere in allerta e rimanere sobri e prudenti come uno studente che affronta un esame senza fine. Non dobbiamo fermare i nostri passi nell'esercizio di una piena e rigorosa governance all'interno del partito. Dobbiamo assicurarci che il nostro partito secolare, il più grande del mondo, diventi sempre più vigoroso attraverso l'autoriforma e continui ad essere la solida spina dorsale su cui il popolo cinese può contare in ogni momento".

Politburo senza donne

Il nuovo Politburo eletto dal XX Comitato centrale del Partito comunista cinese è tutto maschile: per la prima volta in 25 anni, non ci sono 'compagnè a farne parte. L'organismo, che è uno di vertice del Pcc, aveva in quello precedente la vicepremier Sun Chunlan, ritiratasi ora per limiti d'età, inviata negli ultimi anni a gestire sul campo le crisi legate alla pandemia del Covid-19. Tutti i 25 membri del Politburo, inoltre, sono di etnia Han, quella maggioritaria nel Paese, sfiorando il 90% in base all'ultimo censimento del 2020. Tra i nuovi componenti, figura Wang Yi, il ministro degli Esteri che ha fatto il suo ingresso malgrado abbia 69 anni, oltre il limite tradizionale a quota 67 per poter avere incarichi pubblici. Wang sostituirà Yang Jiechi, non rieletto nel Comitato centrale e ultrasettantenne, salendo così alla guida della diplomazia del partito. Negli ultimi mesi i diplomatici asiatici gli hanno affibbiato il soprannome di 'Cao caò, il nome di un celebre statista cinese, in onore delle sue abilità diplomatiche e portavoce nel mondo del presidente Xi Jinping. La sua designazione è un indicatore della continuità della politica estera. Infine, Hu Chunhua, già nel Politburo uscente, non è stato confermato in quello attuale. Hu, 59 anni, è forse l'ultimo rappresentante di peso della Lega della gioventù comunista, di cui l'ex presidente Hu Jintao era il punto di riferimento. Era considerato alla vigilia un possibile candidato per il Comitato permanente del Politburo, ma con la sua esclusione Xi ha eliminato qualsiasi opposizione interna.