Pandemia, bloccati in Brasile 1.500 italiani

L'Italia vieta il rientro per il rischio di diffusione della variante brasiliano. Appello al ministro Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza

Il ministro della Salute Roberto Speranza

Roma, 9 febbraio 2021 - Circa 1.500 italiani sono bloccati in Brasile e a causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni non riescono a tornare in Italia: è quanto sostiene il sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo, che ha scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, chiedendogli di trovare al più presto "una soluzione adeguata per poterli fare rientrare tutti e in sicurezza". Nella missiva, il sottosegretario Merlo sottolinea che la situazione è urgente e di gravissima difficoltà per i connazionali, in Brasile per ragioni di lavoro, studio o familiari, e che non possono rimpatriare essendo nel frattempo intervenuta l'ordinanza del ministero della Salute che vieta l'ingresso in Italia di chiunque abbia soggiornato o fatto transito in Brasile nei 14 giorni precedenti. 

"Sono consapevole dell'esigenza di far fronte in tutti i modi al diffondersi delle varianti del coronavirus - scrive ancora il sottosegretario - credo tuttavia che si dovrebbe prevedere un meccanismo per non penalizzare i nostri connazionali che abbiano necessità di rientrare, naturalmente sottoponendoli all'arrivo ad ogni opportuna misura di controllo ed isolamento temporaneo''. 

La pandemia in Brasile - qui si è sviluppata una delle tre varianti del virus - nelle ultime 24 ore ha ucciso 636 persone, 23.439 i contagiati, secondo il Consiglio delle segreterie di salute statali. Le vittime totali salgono a 232.170 ed i contagi a 9.548.079. Dall'inizio della campagna di vaccinazione, cominciata lo scorso 17 gennaio, le persone vaccinate sono 3.598.838, di cui 25.688 hanno già ricevuto la seconda dose.

Intanto la Corte suprema brasiliana ha chiesto al governo di rendere pubbliche entro cinque giorni le categorie da vaccinare con priorità contro il Covid-19.  Secondo il giudice supremo Ricardo Lewandowski le indicazioni devono rispettare "criteri tecnico-scientifici". Il Piano nazionale di vaccinazione, attualizzato a gennaio, afferma che 77,2 milioni di brasiliani, compresi anziani, medici e infermieri, fanno parte dei gruppi prioritari. Ma, secondo Lewandowski, non è chiaro quali categorie dovrebbero avere la precedenza in un momento in cui i vaccini contro il Covid-19 scarseggiano. "Il governo federale ha cinque giorni di tempo per rendere pubblica la lista che indica, in base a criteri tecnico-scientifici, chi deve avere la precedenza per la vaccinazione all'interno dei gruppi prioritari", ha scritto Lewandowski.